Apprendiamo dai giornali cittadini di oggi che i proprietari dello stabile che ospitava la pizzeria Draga hanno deciso di intraprendere i lavori di recupero della struttura. Un sospetto non può che nascere spontaneo: non sarà mica che i suddetti proprietari sono stati spinti a prendere questa decisione dalle numerose occupazioni che hanno vista interessata la struttura di loro proprietà?
Non sarebbe certo la prima volta che percorsi di riappropriazione degli spazi abbandonati portano i grandi proprietari ad interessarsi attivamente delle proprie proprietà e di porre fine al mantenimento di uno stato di abbandono utilissimo a far lievitare i pressi degli immobili. Ricordiamo, tanto per fare qualche esempio, lo stabile che per lungo tempo ha ospitato il Laboratorio delle disobedienze Rebeldia in via Diotisalvi, di proprietà dell’Università di Pisa, o lo spazio che ha ospitato l’esperienza dello Spazio sociale occupato San Lorenzo, di proprietà della Scuola Sant’Anna.
Spesso, è sufficiente sottolineare lo stato di abbandono in cui le proprietà vengono tenute, è sufficiente metterle sotto i riflettori perchè chi di dovere pensi che sia giunto il momento di interrompere processi di speculazione che drogano il mercato immobiliare pisano sottraendo spazi che se fossero resi disponibili, e magari utilizzati a fini sociali, porterebbero ad una diminuzione dei prezzi degli affitti.
Tuttavia a questo punto un’altra domanda sorge spontanea: è davvero solo merito delle occupazioni se gli immobili sfitti vengono infine recuperati? Spesso, purtroppo, no, e per rendersene conto è sufficiente prestare attenzione, ad esempio, a quello che sarà il risultato finale della ristrutturazione della ex-Draga: 22-24 "appartamenti ad altissima tecnologia". Dove un tempo sorgeva una pizzeria sorgerà presto un palazzo di quattro piani, pieno di appartamenti di lusso.
Schematizzando, chi sta portando avanti questa operazione – esempio di una dinamica diffusissima in città – ha acquistato una grande struttura in disuso, l’ha tenuta sfitta per un bel po’ di anni, fino a che non è riuscito ad ottenere i permessi necessari al cambiamento di destinazione d’uso che sarà fondamentale per moltiplicare esponenzialmente il valore dell’immobile. E intanto gli affitti aumentano.
J. Bonnot