Graduatorie delle case popolari ferme da anni. Bandi per l’assegnazione neanche a parlarne. Appartamenti e stabili sfitti a milioni. Il copione è il solito. Il luogo, questa volta, è Cosenza, dove il Movimento di Lotta per la Casa ha organizzato una giornata di protesta per denunciare un problema putroppo ben noto e diffuso, quello della mancata tutela del diritto all’abitare. Nella città calabrese la protesta ha visto in primo luogo l’occupazione del palazzo in cui si trova l’ufficio delle Politiche Sociali. Sotto il palazzo, dove è stato esposto uno striscione che recita “Casa subito, reddito per tutti”, si è svolto un volantinaggio ed è stata annunciata l’apertura di uno sportello antisfratto. In seguito il presidio si è spostato verso il Comune, con l’intenzione di portare le proprie ragioni all’attenzione del sindaco. Qui la risposta è stata, ancora una volta, quella consueta: un cordone di vigili ha bloccato l’ingresso al palazzo, mentre il sindaco ha in seguito rilasciato una nota in cui scrive che lui è “sempre disponibile ad ascoltare tutti”. Forse voleva dire quasi tutti.
Riportiamo di seguito il comunicato diffuso dal Movimento di Lotta per la casa di Cosenza.
J. Bonnot
Basta speculare sui nostri diritti!
A Cosenza la politica abitativa è stata sempre messa in secondo piano pensando che in questa città non ci fosse una reale emergenza abitativa che vede decine di famiglie, migranti e precari combattere ogni giorno con affitti esorbitanti, sfratti esecutivi e alloggi fatiscenti. Le graduatorie sono ferme al 1985 a cui non sono seguite assegnazioni se non in termini di emergenza o di tornaconti elettorali delle amministrazioni comunali.
L’ultimo bando risale al 2005 con 1780 domande e nessuna soluzione. Vengono ristrutturati palazzi storici di proprietà pubblica da tenere vuoti. C’è il caso di palazzo Bombini a Via Gaeta, dell’ex Albergo Bologna, di palazzo Casalli Vaccaro, ecc. ristrutturati da anni e inutilizzati o sotto utilizzati mentre potrebbero essere assegnati a chi da anni aspetta una casa o alle nuove soggettività (famiglie, giovani precari e migranti) che neanche riescono ad entrare in graduatoria perchè i parametri di accesso ai bandi non comprendono una valutazione reale della crisi attuale. E mentre da un lato crescono palazzi che resteranno vuoti perchè soverchiano il fabbisogno, dall’altro si vedono ancora centinaia di persone per le quali la casa è un lusso che non si può permettere. E da parte di comune e Aterp nessuna volontà di risolvere la questione anzi, si continuano a rilasciare concessioni edilizie a privati destinando Cosenza a soffocare nel cemento a discapito del recupero dell’esistente e di politiche abitative che garantiscano un diritto attualmente negato a centinaia di cittadini. Non chiediamo la costruzione di nuovi alloggi -che porterebbe ad una ulteriore cementificazione della città – bensì – la destinazione di alloggi esistenti inutilizzati ad edilizia popolare.
Siamo oggi all’ufficio delle politiche sociali per sottolineare l’immobilismo e il clientelismo che caratterizza quest’ufficio e l’intera amministrazione comunale. Da oggi decine di famiglie, precari e migranti si organizzano in un comitato di lotta per la casa per rilanciare un percorso di riappropriazione di reddito e diritti sociali. La casa intesa non come monopolio dei palazzinari ma come conquista di reddito indiretto.
Da giovedì prossimo sarà attivo lo sportello antisfratto dalle 15.00 alle 16.30 presso il centro popolare Rialzo.
Casa subito, reddito per tutti!
Cosenza, 3 marzo 2010 Comitato di lotta per la casa – Cosenza