Fillippeschi, che presiedeva alla presentazione della rivIsta Locus,
c’erano sedici lavoratori precari del Registro.it del CNR di Pisa. Il
numero della rivista è dedicato all’Area della Ricerca del CNR di Pisa,
era presente anche il deputato Paolo Fontanelli. presenti tutti i
direttori dei vari dipartimenti che la compongono. All’interno di essa
sorge il Registro.it, l’anagrafe di tutti i nomi a dominio a estensione
.it.
Le lavoratrici e i lavoratori precari che sono intervenuti
all’inizio della presentazione hannno srotolato uno striscione con su
scritto: "Registro.it, 10 anni di precariato, 11 milioni di euro
prodotti solo nel 2009 e adesso? 16 licenziamenti!", poi hanno
consequato una lettera aperta a Sindaco chiedendogli un impegno preciso
per risolvere la situazione. (le.chi)
(Ascolta
l’intervista di una precaria del Registro ".it" ai microfoni di
Controradio)
Di seguito la lettera aperta
consegnata al Sindaco Marco Filippeschi:
Lettera aperta al Sindaco e a tutta la città di Pisa
Egregio Signor Sindaco,
Le scriviamo per portare alla Sua
attenzione e all’attenzione della Cittadinanza una situazione di
emergenza che riguarda alcuni lavoratori, pisani e non, residenti da
anni in questa città, che li ha accolti come parte integrante del suo
tessuto culturale e produttivo.
La nostra città ha l’onore di
ospitare uno dei centri di ricerca più prestigiosi per il nostro Paese,
il CNR. All’interno di esso, tra gli altri, è presente l’Istituto di
Informatica e Telematica (IIT) che ha creato ed ha in gestione il
servizio di anagrafe dei nomi a dominio di Internet con estensione
“.it”. Il servizio è il Registro.it e vi lavorano circa
76 unità di personale, tra tecnici-amministrativi e ricercatori, la
maggior parte dei quali precari.
Noi siamo 16 lavoratori
precari che dal prossimo dicembre 2010 vedranno interrompersi
il loro rapporto di lavoro con il Registro. Pare, infatti, che non vi
siano più i presupposti per poter continuare o trasformare da precario a
tempo determinato, il rapporto di lavoro tra noi e l’Istituto.
Una precisazione doverosa: di fatto
il lavoro che svolgevamo e che stiamo svolgendo, non si svolgerà più con
le stesse modalità, perché da ottobre 2009, come annunciato da una
campagna pubblicitaria nazionale per la quale sono stati investiti circa
2 milioni di euro, è stata automatizzata la procedura di registrazione
dei domini .it, che avviene, perciò, in tempo reale on line senza la
mediazione dell’operatore.
Altrettanto doveroso, però,
riteniamo affermare che il nostro “licenziamento” non è
dovuto a mancanza di fondi, come purtroppo siamo abituati a leggere
quotidianamente su tutti i giornali, né a mancanza di attività da
svolgere all’interno del Registro e dell’Istituto che lo ospita;
sussistono infatti a tutt’oggi – a dimostrazione che il lavoro non
manca – contratti di lavoro interinale, prestazioni professionali e
co.co.co., che non hanno come termine di scadenza il dicembre 2010. Non è
certo nostra intenzione opporci alla tecnologia e al progresso, anzi
siamo i più calorosi sostenitori dell’allineamento del sistema
procedurale del Registro Italiano ai colleghi europei, vorremmo però non
pagare noi e le nostre famiglie questo avanzamento e continuare a
lavorare mettendo le nostre competenze e l’esperienza acquisita, al
servizio del Registro e dell’Istituto, come abbiamo sempre fatto, con la
massima disponibilità in tutti questi anni, anche cambiando mansioni e
attività, per alcune delle quali siamo già competenti e formati.
Siamo un gruppo piuttosto
eterogeneo, con titoli e competenze diversificati e lavoriamo
all’interno del Registro, con contratti di collaborazione coordinata e
continuativa, da 11, 10 7, 5, 3 anni.
Ci sentiamo parte della struttura e,
perché no!, anche fautori del successo della gestione pubblica di un
servizio di assegnazione dei nomi a targa “.it”, servizio che ha
incrementato di anno in anno il proprio fatturato, grazie anche al
nostro lavoro e che è arrivato quest’anno a dichiarare un introito di 11
milioni di euro, destinato, secondo le previsioni, a crescere
negli anni a venire.
Tale fatturato non apporta benefici
soltanto all’Istituto ospite del Registro, ma anche a tutta la città e
al Paese, da momento che è stato deciso di investire una parte degli
introiti nel finanziamento di diverse borse di dottorato di durata
triennale che, a partire da quest’anno, potranno essere svolte in alcuni
dei più prestigiosi atenei italiani, Pisa in testa, in stretta
collaborazione con gli 11 Dipartimenti del Cnr.
Sono stati inoltre “donati” 2
milioni di euro al CNR di Roma attraverso la consegna simbolica di un
assegno di dimensioni extra-large, per finanziare progetti di ricerca
sperimentali ed innovativi che non potranno che giovare alla salute del
“sistema ricerca” che sente in modo particolare e drammatico gli effetti
della crisi che sta investendo tutto il mondo.
Plaudendo le lodevoli e proficue
iniziative che gli introiti del Registro permettono, ci chiediamo:
con i fondi a disposizione e le
nuove e molteplici attività che si profilano all’orizzonte, davvero
non si può mantenere il lavoro a 16 persone che hanno contribuito in
modo così determinante al successo del servizio e che a tutt’oggi,
attraverso il loro impegno, ne continuano a garantire l’efficienza e lo
svolgimento per 365 giorni all’anno?
Abbiamo ritenuto doveroso per noi e
le nostre famiglie portare questa testimonianza e far conoscere alla
nostra città la spiacevole e difficile situazione in cui ci troviamo.
Chiediamo pertanto che Lei e le
forze politiche e rappresentative della città, vi adoperiate affinchè le
nostre professionalità continuino ad essere spese all’interno
dell’Istituto a cui tanto abbiamo dato e continuiamo a dare. Desiderosi
di un confronto, chiediamo inoltre l’istituzione di un tavolo di
trattativa con gli organi competenti, politici e sociali, per garantire
un sereno epilogo alla nostra vicenda.
Le lavoratrici e i lavoratori precari Registro.it –
Istituto di Informatica e Telematica – CNR Pisa