Riportiamo di seguito l’ appello, che ci è pervenuto dal comitato contro il rigassificatore di Pisa e LIvorno con preghiera di diffusione, riguardante il presidio davanti al T.A.R. regionale in occasione del ricorso contro il Rigassificatore offshore di Livorno e Pisa.
L’11 giugno 2008 il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Toscana si pronuncerà sul ricorso presentato dal Comitato contro il rigassificatore di Livorno e Pisa che chiede l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata per la realizzazione di un terminale galleggiante di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) al largo della costa toscana.
Il rigassificatore particolarmente pericoloso, primo al mondo previsto su nave ancorata, sarebbe realizzato in un’area marina -denominata “Santuario dei Cetacei”- specialmente protetta a livello internazionale anche in base ad un accordo trilaterale tra Italia, Francia e Principato di Monaco. Il gasdotto di collegamento passerebbe a terra, in una zona (Livorno-Collesalvetti) classificata dalla legge a elevata concentrazione di “impianti a rischio di incidente rilevante”.
Tra le molte illegittimità commesse spiccano le seguenti: L’autorizzazione è stata rilasciata con una procedura prevista e valida unicamente (art. 8 della legge 340/2000) per “l’uso o il riutilizzo di siti industriali”. In realtà l’area è parco marino, non certo zona industriale.
Non è stato rispettato l’art. 23 del D.Lgs. 334/99 (legge Seveso) che prevede la consultazione delle popolazioni per la realizzazione di impianti “a rischio d’incidente rilevante”.
Non è stata rispettata neppure la legge di “Aarhus” (108/2001), attuazione di una direttiva comunitaria. “Aarhus” sancisce il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente adatto a garantire la salute, la sicurezza, e il benessere di ciascuno. Prevede specificatamente, proprio per questi impianti particolarmente impattanti, che la popolazione interessata, debitamente informata, “deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere”.
Nulla di questo è stato fatto. Il Comune di Livorno, da parte sua, agendo con spirito avverso a quanto stabilito dalla legge, ha addirittura cambiato i propri regolamenti per impedire il referendum già legittimamente richiesto.
Non sono stati consultati neppure gli Stati membri dell’accordo sul “Santuario dei Cetacei”.
La Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) non ha valutato l’incidenza dell’impianto sulle specie protette, quali la posidonia oceanica, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
I cittadini, di fronte a questo caso di collusione politica/affari, si attendono dal TAR una sentenza che riaffermi la forza della legge e i diritti dei cittadini.
Facciamo quindi appello per una presenza MERCOLEDI’ 11 GIUGNO, ORE 08.30, di fronte alla sede di del TAR Toscana in VIA RICASOLI 40 (nei pressi del Duomo), FIRENZE.
Comitato contro il rigassificatore offshore di Livorno e Pisa.
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