Sballo al volante: punizione o segnalazione anche se ti sei fatto una canna parecchi giorni prima

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Lo afferma candidamente Giovanni
Serpelloni, capo del Dipartimento antidroghe, dello staff di Giovanardi, che in
un’intervista al «Manifesto» di oggi svela procedure e incognite della campagna
anti-sballo al volante

Come
avviene il test?

Dopo il «palloncino» fatto al posto di blocco il fermato
viene portato da noi. A quel punto il «cliente» viene fatto parlare con un
medico che prende i primi dati.

A
questo punto cosa succede?

Il ragazzo viene preso in custodia da un medico che inizia a
fargli l’anamnesi. Nel 95% dei casi ammette spontaneamente di aver fatto uso di
droga. Poi c’è il test dell’urina. Nel giro di due-tre minuti sappiamo quale
tipo di sostanza ha assunto. A quel punto facciamo una specie di «verbale» dato
poi alle forze dell’ordine.

Ma il test dell’urina
trova tracce di sostanze assunte fino a due settimane prima. Se uno, ad
esempio, si è fatto una canna tre giorni prima viene «beccato», ma questo non
influisce sul suo comportamento alla guida.

Non ne sarei così sicuro. L’uso abituale di sostanze
provoca danni di lungo periodo, ad esempio al lobo frontale del cervello, che è
quello adibito all’attenzione. Quindi se uno si è «fatto» anche non la sera
stessa non è detto che sia del tutto sano.

E
quindi gli fate togliere la patente?

Il test che facciamo prevede anche altri tipi di esame. Se
riteniamo che uno sia in grado di guidare lo facciamo tornare a casa con la sua
auto, segnalandolo solo come consumatore occasionale. In più alle forze
dell’ordine passiamo solo i dati strettamente necessari al loro lavoro, tenendo
per noi quelli sensibili e di stretto interesse medico-sanitario.

 

 

 

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