La Cisl disdice lo sciopero: unità confederale rotta per poche briciole

All’indomani dell’incontro tra governo, Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil, la Cisl abbandona i lavoratori dell’università. Ha deciso di non partecipare più allo sciopero. Il perchè di una scelta così avventata e lontana dai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici non è ancora chiara.

La Cisl, infatti, ha deciso di ritirare l’adesione allo sciopero di venerdì
prossimo dopo il ”positivo” incontro di ieri con il ministro
Mariastella Gelmini. L’incontro – afferma infatti il Segretario
generale della federazione Cisl Università, Antonio Marsilia – è stato
un "passo in avanti che potrebbe aprire una nuova fase nel confronto
con il governo. Abbiamo deciso la revoca dello sciopero indetto per il 14 novembre perché il ministro con il documento sottoscritto ieri si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull’università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma per lo sciopero del 14 novembre".

La Cisl ha venduto l’anima al governo. Ha il timore di essere oscurata dalle mobilitazioni e teme di non riuscire a gestire il malcontento della base. Cosa ha regalato il governo per ottenere la disdetta dello sciopero?  Le briciole basterannoa fermare l’onda in rivolta?

Il gioco a ribasso dei confederali ha stancato un pò tutti. Dagli studenti ai precari. La concertazione non c’è più e forse non esiste più nemmeno il sogno tutto democristiano del "sindacato dei cittadini". L’unità sindacale svanisce dinnanzi alle poche briciole offerte da un governo reazionario.

La Cgil ora avrà capito che con i democristiani non si va da nessuna parte? 

Intanto da tutta Italia treni e bus per fermare l’asse Gelmini Tremonti si stanno preparando ad invadere Roma. E la Cisl non ci sarà. E non è un male, forse.

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