El Alamein, non c’è niente da commemorare

Livorno 27107 – Circa un
centinaio di attivisti antifascisti hanno contestato la giornata di festa della
“folgore” dedicata alla commemorazione della sconfitta di El Alamein, battaglia
della seconda guerra mondiale. In quell’occasione l’esercito inglese concesse
l’onore delle armi all’esercito nazi fascista,
nonostante la sconfitta fosse
stata totale;

 

L’Esercito italiano dopo
cinquant’anni commemora un episodio storico senza tenere in conto le
contraddizioni di fondo del contesto socio politico in cui queste versano; una
guerra sbagliata, un corpo dell’esercito agguerrito e feroce, spesso
invischiato in fatti di sangue che hanno ben poco a che vedere con l’Ars
Militari di cui propinano la cultura; Non solo il corpo scelto della “Folgore”
fu un reparto tra i più sanguinari del regime fascista, ma anche nei tempi più
vicini sono tante le cose che non quadrano, dalle torture ai somali negli anni
novanta alla morte del soldato Emanuele Scieri;

naturalmente a pagare sono i
contribuenti e
la Festa amara dei paracadutisti per
aprirsi alla città altro non è che un rituale di autocelebrazione per un
passato da loro nostalgicamente ricordato e per un presente di missioni di pace
e atti di guerra, sfumature queste non ben chiare a chi la guerra la fa per
vivere.

Il
presidio, condito con qualche momento di tensione per la presenza di molti
nazifascisti, ha raggiunto comunque il suo obiettivo di dare visibilità alla
Livorno che non accetta lo sviluppo di rigurgiti fascisti in una città che da
sempre si schiera per la libertà.

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