Presidio davanti agli uffici amministrativi dell’Ateneo pisano

Mercoledì
24 ottobre un gruppo di studenti insieme ai lavoratori esternalizzati delle
biblioteche hanno svolto un presidio davanti agli uffici amministrativi dell’università
di pisa (Palazzo Vitelli).

Motivo
della protesta è stato il taglio dei servizi di apertura serale di quattro sedi
bibliotecarie rispettivamente: antichistica, anglistica, storia dell’arte e
medicina.

L’orario
di apertura del servizio serale, che come tutti gli anni doveva ripartire
regolarmente l’8 ottobre, è stato ridotto fino alle 20.00, anziché alle 21.00.

Questa
decisione presa in maniera repentina dal servizio bibliotecario centrale,
ovvero dal suo dirigente Renato Tamburrini, è stata comunicata alle stesse sedi
bibliotecarie nonché alla ditta e quindi ai lavoratori attualmente impiegati su
quel servizio solo tre giorni prima.

Oltre
al taglio di un ora di servizio per gli studenti a fronte dell’aumento delle
tasse, arrivate ormai intorno ai 1.900 euro, su una dinamica inversamente
proporzionale e quindi di per sé assurda da accettare, c’è stato chiaramente un
taglio di orario per alcuni lavoratori che senza preavviso si sono ritrovati
con ore in meno e quindi conseguente taglio in busta paga.

Alle
10.00 come da richiesta dei lavoratori c’è stato un incontro con il dirigente
Tamburrini, che si è impegnato in futuro ad allungare il periodo di apertura
serale durante l’anno, budget permettendo, in modo da dare più continuità di
lavoro agli impiegati della ditta appaltante, altrimenti come sottolineato dai
lavoratori, la discontinuità dell’orario di lavoro rischia di diventare il
movente che le ditte usano per applicare contratti para-subordinati, che se pur
vietati dalla normativa d’appalto sono stati comunque adoperati
indiscriminatamente negli ultimi anni.

La
piena assunzione di responsabilità da parte dell’università è elemento
imprescindibile per i lavoratori perché non spariscono i già poveri diritti
rimasti agli “esternalizzati”

È
stata portata all’attenzione del dirigente anche il problema della
reintegrazione dei lavoratori nel cambio di appalto che ci sarà tra poco, un
passaggio diretto che è più che dovuto per assicurare continuità agli impiegati
ma anche al servizio che ne beneficia in qualità, ma che nonostante questo non
è ancora garantito certo.

I
protagonisti della protesta sono: Il Cordinamento dei Collettivi universitari,
il Collettivo aula R, Università Antagonista, i Cobas e naturalmente i
biblioprecari esternalizzati.

 

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