università: I tagli da applicare ? .…Agli studenti e ai precari….

Univant, Car
intervengono, ancora una volta, sull’università-azienda, denunciando le
politiche dell’Ateneo pisano per quanto concerne didattica e servizi.

“Martedì
27 ottobre il consiglio di amministrazione del nostro Ateneo ha votato il
bilancio….

Tagli su tutti i servizi, dal sistema bibliotecario, dove addirittura si prevede in futuro un accentramento
amministrativo teso a ridurre ulteriormente le spese oltre al già considerevole
taglio di 100.000 euro, fino ai servizi rivolti alla didattica.

L’unica voce che non è stata tagliata, ma anzi incrementata, è quella che
riguarda l’edilizia per i dipartimenti.

 

Continua intanto a dimezzarsi il fondo destinato alla voce “tempo
determinato” e di stabilizzazioni degli ormai troppi precari tecnico
amministrativi non se ne parla. È evidente che questo porterà ad un taglio del
personale o altrimenti a rinnovare i contratti, ma con una percentuale di
part-time minore (in alcuni casi si scende dall’83% al 55%) e con una conseguente
drastica riduzione degli stipendi, nonostante una mole di lavoro invariata.

Altro fatto gravissimo è quello derivante dalla mancanza di finanziamenti
per garantire la “sostituzione per maternità” che costituisce un rischio di grave
discriminazione per tutte le donne che lavorano nell’università.

 

Le persone che portano avanti grazie al loro lavoro i servizi a cui noi
studenti ci rivolgiamo tutti i giorni, dalle segreterie alle biblioteche ai
dipartimenti fino alla didattica e alla ricerca, sono sempre più precarie e
versano in condizioni sempre più difficili.

Perfino i coordinatori didattici hanno contratti a termine nonostante
affianchino i presidi delle facoltà nell’organizzare i corsi di laurea.

Questo non solo porta il nostro Ateneo ad essere
uno dei maggiori somministratori di precarietà in città, ma chiaramente porta
anche ad un peggioramento dei servizi
: al personale garantito
e stabilizzato si succedono via via lavoratori sempre più precari che,
nonostante gli sforzi, difficilmente, con le scarse risorse che gli riserva l’Ateneo,
potranno garantire un servizio adeguato agli studenti.

 

A Giurisprudenza in questi giorni i precari della ricerca e della
didattica riuniti in assemblea hanno deciso che non prenderanno parte alle
commissioni d’esame negli appelli del prossimo dicembre, considerato che la
Facoltà di Giurisprudenza non beneficia di un concorso per ricercatore dal
2005.

Anche nelle altre facoltà si minacciano forme di protesta di questo tipo.

 

Oggi il senato accademico voterà l’approvazione del bilancio. Quello che
noi chiediamo è innanzitutto che d’ora in avanti accanto al tradizionale
bilancio contabile venga affiancato un
bilancio
sociale
, rendiconto trasparente e di facile lettura
che evidenzi l’impatto delle politiche universitarie sulla società e sulla
città.

Dichiarando piena solidarietà ai lavoratori
precari, ribadiamo la nostra totale opposizione ad una gestione dell’Università
che risolve i problemi di bilancio aumentando le tasse, precarizzando i
lavoratori, peggiorando i servizi.”

 

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