case popolari: la graduatoria definitiva finisce in procura

Dal 22
Novembre scorso il Comune di Pisa ha pubblicato la graduatoria definitiva per
l’ assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, relativa al bando di
concorso pubblico datato gennaio 2006. 1065 richieste, il 63% in più rispetto
al precedente bando 2001, ed alcune brutte sorprese per i richiedenti,  raccolte in un articolato esposto presentato
da Virgilio Barachini, segretario provinciale dell’ Unione Inquilini, alla
Procura della Repubblica di Pisa.

Si
ipotizza il reato di abuso di ufficio, ed in particolare si punta il dito sul
meccanismo di assegnazione del punteggio in relazione alla condizione dei
richiedenti, da cui poi deriva la graduatoria, regolato dalla legge regionale
n°96/96. Legge che
la Dirigente responsabile delle
Politiche Abitative del Comune di Pisa ha violato, mirando a favorire alcuni
richiedenti già in carico ai servizi sociali. E’ stato assegnato il punteggio spettante
a chi vive da almeno un anno in un alloggio “procurato” dai servizi di assistenza
del Comune, anche a richiedenti che hanno ricevuto da questi solo un contributo
monetario per il pagamento del canone di locazione e non un vero e proprio
alloggio. In alcuni casi questi ingiustificati favoritismi contro legge arrivano
a vedere assegnati assieme il punteggio per lo sfratto e quello per l’ alloggio
procurato, incompatibili sempre per la stessa legge regionale 96/96. E’ poi
scontato dire che, essendo il bando di casa popolare una certificazione della
condizione complessiva del richiedente al momento di pubblicazione del bando,
non si può vivere contemporaneamente in un alloggio da rilasciare per sfratto
ed in un alloggio precariamente procurato dai servizi sociali del Comune.  

Tutto
questo forse non sarebbe successo se
la
Giunta Comunale
non avesse estromesso, con delibera comunale del
2004, le associazioni degli inquilini dalla Commissione di assegnazione alloggi
in cui viene formata la graduatoria, un’ operazione ritenuta dalla Giunta
“prettamente tecnica e di natura esecutiva”. Il diritto alla casa viene così
sminuito a semplice questione burocratica, come troppo spesso purtroppo
avviene, con l’ assessore Montano che promette l’ assegnazione di 80 case
popolari l’ anno, ma in realtà se ne contano solo 159 nei 30 mesi di vigenza
dell’ ultimo bando. Ad oggi ci sono in costruzione solamente i 31 alloggi di
via Norvegia, pronti non prima della fine del 2008, una trentina di
appartamenti vuoti di risulta, ovvero per decesso o trasferimento dell’
assegnatario, e poco meno di 100 appartamenti vuoti che non vengono
ristrutturati ed assegnati ma lasciati sfitti. E questa è la reale risposta che
la Giunta comunale riserva agli oltre
1200 bisognosi di casa ammessi in graduatoria per l’ assegnazione di una casa
popolare; pochi alloggi in costruzione assegnati poi nella totale mancanza di
quell’ equa trasparenza che un concorso pubblico dovrebbe garantire.

Sta
ora alla magistratura esprimersi.

 

 

 

 

 

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