Migranti: assemblea pubblica per il confronto. la circoscrizione 5 si apre ai Rom

Mercoledì 5 dicembre negli spazi della circoscrizione
5 si è svolta un’assemblea fra la stessa circoscrizione e la comunità rom
presente al Tondo. La comunità rom, grazie all’associazione Africa Insieme e
Rebeldia  è riuscita a incontrare i
cittadini delle piagge che sono intervenuti numerosi e in modo molto
partecipativo.

Moderatore dell’incontro Stefano un volontario di
Africa Insieme, al suo fianco Marinela una giovane signora rom che da tempo
risiede in Italia con la famiglia, la presidentessa della circoscrizione e due
consigliere.

Dopo l’introduzione di Marinella, che dapprima ha
ringraziato per l’opportunità offerta e subito dopo ha dichiarato il dispiacere
di tutta la comunità per l’atroce avvenimento che ha sconvolto la studentessa
pisana lungo le piagge, i cittadini si sono mostrati subito disponibili a
capire e a confrontarsi.

Quindi a pioggia le prime domande: cosa intende fare
il comune? da quanto tempo siete in Italia? Avete un lavoro? Come mai vivete
nelle baracche? ecc.

Per il comune ha preso parola A. Minghi, sostituto
dell’assessore alle politiche sociali Macaluso, che dopo aver illustrato il
programma “le città sottili”, ha espresso la volontà di iniziare un qualche
cammino con le famiglie.

Inequivocabilmente sono emersi i primi problemi contro
cui queste comunità, di cui tanto si parla senza conoscerle, si scontrano
quotidianamente.

Tutti i rom presenti non avrebbero voluto lasciare la
loro terra e i loro cari, ma i bassi salari e il livello alto dei prezzi li
hanno costretti a emigrare; l’emarginazione a cui sono costretti gli impedisce
di affittare una casa e poi il nocciolo più importante il lavoro. Tutti i
datori di lavoro chiedono loro la residenza che il comune non concede perché dice
“vivono nelle baracche”. La residenza in Italia però è soltanto una
certificazione tesa ad accertare dove la persona ha stabile dimora che pertanto
dovrebbe essere riconosciuta senza alcuna verifica se non l’effettiva presenza
in loco del richiedente.  Non è mancato
l’intervento sul rispetto della legalità unito ad un invito all’intera comunità
a collaborare e a denunciare possibili violazioni o soprusi. A questo, oltre la
volontà di confronto già espresso dalla comunità, è stato risposto che un
controllo sociale è innato nella comunità avendo questa tutto l’interesse a
risiedere in maniera anonima nel territorio. A metà serata poi ci sono stati
alcuni interventi in politichese, per esempio il consigliere comunale dell’udc
(l’unico consigliere comunale presente) che chiedeva diritti per tutti i poveri
ma fino ad un certo numero. 

La serata si chiudeva con la volontà mostrata da tutte
le parti di conoscersi, di rincontrarsi e di risolvere assieme i problemi di
integrazione.

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