Il Progetto PrendoCasa si presenta alla città

È venerdì 14 dicembre, ore 19, e al Newroz sta per
iniziare la prima presentazione pubblica del Progetto PrendoCasa.

È passata una settimana esatta dall’occupazione del
primo dei due appartamenti sottratti all’abbandono dai componenti del progetto
e nonostante siano stati organizzati diversi volantinaggi, è la prima volta che
il collettivo che ha dato inizio a questa mobilitazione si presenta
ufficialmente, spiegando le proprie idee e i propri progetti.

Dopo un po’ di ritardo, dovuto a un problema tecnico
in uno dei due appartamenti occupati, la presentazione è iniziata con una serie
di interventi volti a illustrare il modo in cui il Progetto PrendoCasa si
colloca all’interno del percorso politico intrapreso dal collettivo Università
Antagonista nel 2003.

La novità più grande rispetto a un percorso che in
quattro anni ha visto l’occupazione di grandi stabili nel tentativo di
realizzare spazi socio-abitativi, sta nella decisione di separare la lotta per
la riappropriazione del diritto alla casa, da altri tipi di percorsi e lotte
portati avanti dal collettivo: la decisione di occupare appartamenti, anziché
grandi stabili, deve essere letta anche in questo senso. Separando l’aspetto
abitativo da quello sociale, il collettivo intende assicurare agli occupanti
una migliore qualità dell’abitare, una gestione del proprio spazio abitativo
più semplice e veloce, e soprattutto una stabilità maggiore. L’occupazione di
grandi immobili, si è infatti rivelata carente proprio da questo punto di
vista: non solo è molto più difficile da difendere ma, nel momento in cui un
grande stabile viene sgomberato, il processo di organizzazione di una
successiva occupazione è lungo e complesso. L’instabilità è un elemento che,
compromettendo fortemente la qualità dell’abitare, impedisce la riproducibilità
di una pratica.

Il Progetto Prendocasa si configura quindi come
tentativo di creare una rete di occupazioni di appartamenti che mantengano un
alto livello di indipendenza l’uno rispetto all’altro per quanto riguarda la
gestione materiale, ma che al contrario siano strettamente legati tra loro per
quanto riguarda la gestione politica.

Un successivo intervento ha illustrato il complesso
processo di cartolarizzazione all’interno del quale si trovano i due
appartamenti occupati, di proprietà dell’INPS: questi fanno parte di una
vastissima operazione finanziaria, che coinvolge decine di migliaia di
appartamenti in tutta Italia, e che porta alla privatizzazione del patrimonio
pubblico e a gravi problemi finanziari per le migliaia di cittadini che si
trovano coinvolte loro malgrado in questo processo.

Dopo l’illustrazione delle caratteristiche del
progetto PrendoCasa, è intervenuta una ragazza che fa parte dell’Unione
Inquilini
, centrando il proprio intervento sul problema degli sfratti a
Pisa e sulle modalità attraverso cui la struttura di cui fa parte cerca di
intervenire: nonostante spesso sia possibile evitare lo sfratto vero e proprio,
organizzando per l’inquilino il passaggio dall’abitazione da cui viene
sfrattato a n’altra abitazione, la situazione a Pisa è molto grave: gli sfratti
per morosità sono enormemente aumentati rispetto a quelli per finita locazione,
e la gestione dell’edilizia popolare è assolutamente carente, sia perché spesso
cade in meccanismi di tipo clientelare, sia perché si trova di fronte ad una
carenza di alloggi di cui poter disporre.

I componenti del Progetto PrendoCasa hanno manifestato
l’intenzione di intraprendere una collaborazione con L’unione Inquilini a
proposito di questi temi.

L’incontro si è concluso con la proposta, da parte di
una componente del comitato Non bruciamoci Pisa, di far pressione
sul Comune affinchè vengano varate norme che colpiscano economicamente i
proprietari di case sfitte. Un primo esempio potrebbe essere l’imposizione del
pagamento della tassa sui rifiuti anche per le case tenute vuote.

A Pisa infatti il problema di fondo rimane la presenza
di circa 3000 unità abitative sfitte, a fronte di una fortissima richiesta di
abitazioni. Dal 7 dicembre, tuttavia, a questo enorme numero vanno sottratti
due appartamenti.

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