Il Progetto Rebeldìa: Ci sentiamo presi giro: ora basta.

Occorre
congelare il progetto su via Battisti e riaprire il confronto con la nuova
amministrazione che verrà eletta.

E’ trascorso quasi un anno dalla nostra prima richiesta al Comune di Pisa
di un incontro per discutere del futuro del Progetto Rebeldìa e della sua
sede in via Battisti; sin da quel documento avanzammo la proposta di
integrazione del nostro progetto, come fattore di riqualificazione sociale
nel quartiere della stazione, all’interno dei piani di ristrutturazione
del Comune a partire dalla necessità di individuare una soluzione che
garantisse la continuità, l’unità, la stabilità, il radicamento
territoriale delle tante associazioni ed attività che lì si svolgono, in
forme compatibili con la riorganizzazione urbanistica prevista.
In tutti gli incontri, che si sono svolti dopo nostre continue
sollecitazioni, le istituzioni hanno sempre riconosciuto il valore sociale
del nostro progetto; ma mai nulla è stato fatto da loro concretamente in
questi 12 mesi, se non portare avanti il progetto che prevede la
demolizione della nostra sede.
Ci sentiamo presi in giro; diciamo: ora basta! Chiediamo un impegno vero e
serio alle istituzioni.
Nell’ultimo incontro del 12 novembre vi era stato l’impegno da parte
delle istituzioni di convocare in tempi molto brevi gli esperti che con noi
collaborano al fine di acquisire le informazioni necessarie per avviare un
confronto su un’area in via Bovio proposta dal Comune, nonché per
valutare le possibilità concrete rispetto all’area di proprietà delle
Ferrovie dietro via Battisti. In quest’ottica, il 16 novembre abbiamo
anche consegnato un nostro contributo ‘per una programmazione urbanistica
e sociale dell’area di via Bovio’, a tutte le istituzioni e ai
responsabili degli uffici competenti. Dopo più di due mesi, nonostante
numerose sollecitazioni, non abbiamo ricevuto nessuna convocazione né
proposta di incontro, né tanto meno alcuna risposta rispetto ai quesiti
posti.
Nessuna risposta è stata data neanche alla lettera del 3 dicembre in cui
chiedevamo, prima della assegnazione del bando di progettazione, un
incontro sulla questione dei tempi visto che qualsiasi soluzione per la
sede del Progetto Rebeldìa richiedeva dei tempi incompatibili con l’iter
dell’attuale progetto.
Visti questi assordanti silenzi ed il loro continuo venir meno agli impegni
presi, non possiamo che dedurne la non volontà delle istituzioni di
trovare una soluzione. A ciò si aggiunge che a breve si svolgeranno le
elezioni amministrative per il Comune di Pisa.
Per queste ragioni, riteniamo che la questione degli spazi per le attività
sociali del Progetto Rebeldìa non possa che essere affrontata dalla
prossima amministrazione comunale in sinergia con gli altri enti.
Chiediamo a questa amministrazione comunale di compiere almeno un atto di
responsabilità: ovvero quello di congelare il percorso di progettazione
sull’area di via Battisti, consentendo così che siano la politica ed il
dialogo la strada che possano permettere alla futura amministrazione, alle
altre istituzioni ed alle 24 associazioni del Progetto Rebeldìa di avere
il modo ed il tempo per incontrarsi e avviare una discussione a partire
dalle proposte di integrazione in quell’area.
Proseguire con la strategia dello struzzo e continuare a fare finta di
niente non solo sarebbe un grave errore ma comprometterebbe di fatto il
futuro confronto. Per questo chiediamo che già dalla stipula della
convenzione con lo studio vincitore della progettazione ed anche nei
successivi passaggi si tenga conto della situazione che di fatto esiste,
quale elemento di tutela e garanzia per tutti i soggetti coinvolti.
Da parte nostra siamo e rimarremo in via Battisti pronti a confrontarci
con chi governerà questa città ma anche a difendere quanto abbiamo
costruito in questi anni.
I problemi che poniamo come Progetto Rebeldìa parlano sì della nostra
sede, ma soprattutto della questione degli spazi sociali nella città di
Pisa, di quale riqualificazione per l’area della stazione, di quali forme
di convivenza fra cittadini provenienti da tutte le parti del mondo, di
quale città vogliamo.
Comunichiamo, quindi, ufficialmente a tutte le forze politiche cittadine
che attraverseremo la loro campagna elettorale e che ci aspettiamo risposte
concrete ai bisogni ed alle istanze che poniamo.
Progetto Rebeldìa: Acklab, Africa Insieme, Associazione Mezclar –
Ambulatorio migranti, Babilon-mediateca, CiboliberoKC, Chicco di senape,
Ciclofficina, Cinemaltrove, Cinematic, El Comedor Estudiantil Giordano
Liva, Emergency Pisa, Equilibri Precari, Gruppo d’Acquisto Solidale Pisano,
Ingegneria Senza Frontiere, Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía,
Machu Picchu, ¡Mosquito!, Osservatorio Antiproibizionista, Rebeldía Media
Crew, Rebeltheater, Scacchi Insorgenti, Gruppo TNT Lavoro non lavoro,
Trinacria Gio Family, Underground Pisa

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