Rispondono gli imprenditori al decreto sicurezza: operaio licenziato a Carrara.

Carrara – Operaio licenziato
perché ha attaccato la Porto Spa per
mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo l’approvazione del nuovo decreto
sulla sicurezza sui luoghi di lavoro un operaio di Carrara si è visto
recapitare la lettera di licenziamento, perché secondo i dirigenti aziendali
avrebbe «attaccato pubblicamente» la
Porto Spa. L’operaio, nel corso di un
convegno della Cgil, ha denunciato i rischi a cui tutti i lavoratori sono
sottoposti, e nella fattispecie nei tre porti toscani di Marina, Livorno e
Piombino.

La sua relazione è stata
registrata ed è arrivata nelle mani dei dirigenti i quali lo hanno licenziato
per giusta causa, tutti quei fatti e
comportamenti estranei alla sfera del contratto… …da far venir meno la fiducia
su cui è improntato il rapporto di lavoro(L.604/66).

Motivazione: “volontariamente e
consapevolmente ostile all’azienda”, è ben chiaro quindi che secondo l’azienda
l’operaio, e in questo caso il sindacalista, non deve affrontate i temi della
sicurezza  per il bene della azienda-famiglia.

Questo fatto raccapricciante
avviene in concomitanza con l’approvazione del nuovo decreto sulla sicurezza,
di cui siamo in attesa da trent’anni. Tra le principali novita’ contenute nel
testo si segnalano: la redazione di un documento di valutazione dei rischi e la
nomina di un responsabile del servizio prevenzione e protezione; viene
stabilita la responsabilità del datore di lavoro su tutta la catena degli
appalti e nei singoli contratti di appalto dovranno poi essere indicati i costi
per la sicurezza. L’ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni in
materia di salute e sicurezza a tutti i lavoratori con qualsiasi tipo di
contratto fino ai lavoratori autonomi; la creazione di un rappresentante di
sito produttivo, presente in realta’ particolarmente complesse e pericolose quali
ad esempio, i porti.

È stata prevista, poi, la pena
dell’arresto da sei a diciotto mesi per il datore di lavoro che non abbia
effettuato la valutazione dei rischi cui possono essere esposti i lavoratori in
aziende che svolgano attività con elevata pericolosità. Nei casi meno gravi di
inadempienza, il decreto legislativo prevede, invece, che al datore di lavoro
si applichi la sanzione dell’arresto alternativo all’ammenda o della sola
ammenda.

Dopo il giudizio negativo di
Confindustria sulle sanzioni penali agli imprenditori la risposta è licenziare
un operaio che denuncia l’insicurezza suoi luoghi di lavoro.

In tutto questo ci chiediamo dove
è finito l’art 28 dello statuto dei lavoratori, che disciplina la repressione
della condotta antisindacale del datore di lavoro che impedisce l’esercizio
della libertà o dell’attività sindacale ?

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