E’ partita la carovana targata "sport sotto l’assedio" in territorio palestinese. Primo stop da Israele per entrare a Gaza.
A Tel Aviv, precisamente all’aereoporto di Ben Gurion, sono arrivati per primi i pisani che hanno aspettato gli altri provenienti da Roma, Milano, Bergamo, Padova, Monza e gli immancabili cugini livornesi. Il gruppo si e’ ricomposto prima dell’alba ed a bordo di due autobus si e’ diretto verso la striscia di Gaza.
L’impressione che suscita Tel Aviv e’ sicuramente quella di una citta’ fortemente occidentale piena di luci, con qualche grattacielo e imponenti edifici in vetro e pietra con fontane fantastiche come appunto l’aereoporto Ben Gurion.
Imponente l’impianto di militarizzazione del territorio, fin dall’arrivo controlli a tappetto con mille domande e molta tensione.
Arrivati al check point di Heretz arriva la doccia fredda. Israele non vuol fare entrare la carovana a Gaza, adducendo motivi di sicurezza. Non vogliono far vedere il risultato del criminale embargo e dell’offensiva militare del 2008 sulla striscia .
La struttura ancora piu’ imponente di come la carovana l’aveva lasciata l’anno scorso, ora somiglia ad un carcere di massima sicurezza protetta da cani, uomini armati, kilometri di filo spinato e da un piccolo dirigibile issato molto in alto con applicata sotto una telecamera, una delle tante presenti in quel luogo.
Dopo ore di trattativa mediata anche dal console italiano l’esercito israeliano ha rifiutato la richiesta di entrare sia per tutta la carovana che per la piccola delegazione di compagne giocatrici proposta in seconda istanza.
La carovana dopo ore passate tra due calci al pallone e unpo’ di musica, decide quindi il rientro verso Betlemme presso il campo profughi di Dheisheh.
Domani la carovana riprovera’ ad entrare nella striscia di Gaza…
Luca e Piero da Betlemme
per maggiori informazioni: sport sotto l’assedio