Pisa – La Regione Toscana e l’Unioncamere hanno presentato i dati sulle politiche abitative. In Toscana mancano circa 30.000 alloggi a canone sociale. Le cooperative del mattone Arcat Legacoop, Agci Abitazione e Federabitazione Confcooperative, hanno criticato l’immobilità della regione sulle problematiche abitative. La risposta dell’assessore di Rifondazione Baronti non si è fatta attendere. In conferenza stampa l’assessore ha parlato di circa 72 milioni di euro in tema di edilizia sociale.
Le cooperative del mattone, che contano in Toscana circa 30mila soci, 8mila case in costruzione e circa 360milioni di euro di fatturato, hanno fissato 6 punti alla regione, tra cui la costruzione di un fondo unico regionale per il cofinanziamento dell’edilizia sociale in affitto a canone regionale e nuovi bandi destinati all’housing sociale (tra il 2001 ed il 2005 le abitazioni costruite a canone sostenibile sono state 1.700). In più le coop chiedono chiarezza sui 16 milioni di euro stanziati dal governo Prodi e che ancora non sono stati registrati presso la corte dei conti e pubblicati sulla gazzetta ufficiale.
Nessuna parola è stata spesa contro la speculazione e l’abbandono dei centri storici, nulla è stato detto sulla clientelare gestione degli alloggi popolari o sugli immobili dei grandi enti privatizzati che attendono di essere venduti. Perché allora costruire ancora se nelle nostre città ci sono molti più alloggi di quelli richiesti o che vengono ritenuti necessari?