“Da che parte stare, Noi lo sappiamo”. Israele non è un ospite d’onore!

Sabato 10 maggio una manifestazione nazionale sfilerà per le strade di Torino, da corso Marconi alla Fiera internazionale del libro, che ha sede al Lingotto. Da lunedì 5 a venerdì 9 una serie di iniziative politiche prepareranno a Torino il corteo: seminari, assemblee, rassegne cinematografiche, iniziative pubbliche. Il momento è importante per mostrare alla popolazione palestinese che nel nostro paese

sono in tanti a non dimenticare le sofferenze, l’embargo, i bombardamenti, le stragi nei territori occupati; che non dimentichiamo il diritto al ritorno dei profughi, che conosciamo le discriminazioni che subiscono i palestinesi dentro Israele, che il nostro pensiero non cessa di rivolgersi alle migliaia di detenuti politici che in Israele subiscono condizioni di carcerazione durissime, che spesso sconfinano nell’aperta tortura.

Il Muro della vergogna e dell’Apartheid, di cui ormai Israele sta ultimando la costruzione, è simbolo del razzismo dell’ideologia sionista e della sua applicazione pratica con un enorme lascito di violenza. Quella violenza e quella prevaricazione che i palestinesi vivono da decenni, e che trova un punto focale nella tragedia del 1948, la Nakbah, quando 850.000 profughi dovettero abbandonare le proprie case e decine di migliaia di persone furono uccise dall’esercito israeliano.
Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della Nakbah, che in questi giorni i palestinesi stanno ricordando nei territori con mille iniziative politiche e culturali, e per questo il Forum Palestina ha lanciato quest’anno la campagna “2008 anno della Palestina”, di cui questa manifestazione e tutta la Settimana Free Palestine fanno parte.
La scelta di svolgere questa manifestazione a Torino è dovuta alla decisione di questa città di invitare Israele come “ospite d’onore” all’edizione 2008 della Fiera del libro, proprio in corrispondenza del sessantesimo anniversario del 1948; e per questo la manifestazione si concluderà di fronte al Lingotto, sede della Fiera.

Il 5 e il 6 maggio Gianni Vattimo, Angelo d’Orsi, Diana Carminati, Tariq Ramadan, Wasim Dahmash e Aharon Shabtai, insieme ad altri, hanno animato un seminario internazionale nella sala lauree di Scienze Politiche, nei locali dell’Università di Torino. Il 7 maggio il poeta israeliano Aharon Shabtai, che aderisce alla manifestazione del 10 e al boicottaggio del salone del libro, ha letto pubblicamente le sue poesie a Palazzo Nuovo; venerdì dalle 15 alle 20 si terrà a Palazzo Nuovo un’assemblea nazionale per la Palestina, con la partecipazione di portavoce del Fronte popolare di liberazione della Palestina, dell’Alternative Information Center, dell’International Jewish Solidarity Network, del Forum Palestina e dell’Unione Democratica Arabo Palestinese. Il 7, l’8 e il 9 maggio il Cinema Fratelli Marx ospiterà una rassegna di film di registi palestinesi, dedicata a tre intellettuali e artisti palestinesi assassinati da Israele.

L’Assemblea Free Palestine e il Forum Palestina avevano organizzato anche una presenza di fronte alla Fiera per tutta la durata dell’evento, tra l’8 e il 12 maggio, per informare i visitatori di quelle che sono le politiche e i crimini di Israele in Palestina, e per illustrare le ragioni che hanno condotto moltissimi scrittori di tutto il mondo – tra cui molti palestinesi e alcuni israeliani – a rifiutare la partecipazione all’edizione di quest’anno. Questo presidio informativo, che era stato inizialmente autorizzato (con l’eccezione della mattina dell’8 maggio, quando Giorgio Napoletano si troverà al Lingotto), è stato completamente vietato il 2 maggio dal questore Berrettoni, per tutta la durata della Fiera, “per motivi di ordine pubblico”. Negli stessi giorni le Associazioni Amicizia Italia-Israele hanno annunciato manifestazioni davanti al Lingotto con i vessilli israeliani.
Nei giorni scorsi fonti giornalistiche hanno anche diffuso la notizia che la manifestazione del 10 maggio sarebbe stata in parte vietata; tuttavia nessuna comunicazione ufficiale in tal senso è stata data dalla polizia. Il percorso richiesto – senza alcuna trattativa, per esplicita decisione politica dell’Assemblea Free Palestine – è corso Marconi, via Madama Cristina, via Genova, corso Caduti del Lavoro, via Nizza, fino al Lingotto. Questo percorso è stato autorizzato.

La Settimana Free Palestine che si apre oggi è la conclusione di una campagna di lotta di mesi contro l’invito a Israele come ospite d’onore. Dopo che molti scrittori arabi, per richiesta delle organizzazioni sociali e politiche palestinesi, dichiararono tra gennaio e febbraio il loro boicottaggio, gli studenti del Network Antagonista Torinese diedero inizio alle contestazioni cittadine occupando la Fondazione per il libro di Torino. Pochi giorni dopo i vertici della Fondazione stessa – il direttore Rolando Picchioni, tessera 2095 della loggia P2, e il vicedirettore Ernesto Ferrero – e l’assessore Gianni Oliva vennero duramente contestati al centro Italo-Arabo Dar Al-Hikma di Porta Palazzo. Le mobilitazioni degli universitari per la Palestina provocarono poi un duro scontro tra gli studenti e Ugo Volli, che prese le difese di Israele e chiese al Rettore di bandire tutti i materiali filopalestinesi dall’Università, attaccando duramente anche Gianni Vattimo, che invece si era schierato con gli studenti antagonisti.
[> LETTERA APERTA A UGO VOLLI]

Analoghe dispute e polemiche si sono avute in diverse scuole superiori torinesi, a causa delle assemblee sulla situazione palestinese organizzate dagli studenti medi autonomi, mentre i Cobas Scuola hanno organizzato un riuscitissimo convegno sulla Palestina per gli insegnanti. In generale un grande lavoro di controinformazione sulla Fiera è stato portato avanti dal sindacalismo di base – per esempio dalla Rdb/Cub – così come dai centri sociali antagonisti e dai vari comitati di solidarietà con la Palestina che esistono a Torino. Queste realtà hanno dato vita alla Primavera Palestinese, una serie fittissima di iniziative culturali, dibattiti, eventi teatrali e cinematografici che hanno avuto come tema, nei mesi di marzo e aprile, la Palestina.
All’Università la partecipazione ha raggiunto il culmine con la grande assemblea studentesca che ha ospitato il contraddittorio tra Marco Travaglio e il Collettivo Universitario Autonomo, mentre il corteo del Primo Maggio, con la contestazione a Bertinotti – che parteciperà alla kermesse del Lingotto, per esplicita presa di posizione contro il boicottaggio – partita dallo spezzone dell’opposizione sociale, ha dato un segnale chiaro di presa di posizione rispetto alla Fiera del libro. In quell’occasione, in piazza San Carlo bandiere israeliane e statunitensi sono state date alle fiamme, affinchè i palestinesi sappiano che, se sono lasciati soli dalla comunità internazionale, lo stesso non vale per i movimenti sociali, antagonisti e internazionalisti.

Come coronamento di questo percorso e durante i giorni dell’inaugurazione e svolgimento della Fiera, le iniziative di questi giorni e la manifestazione del 10 assumono un chiara rilevanza politica anche come primo momento di protagonismo dal basso, di rilevanza nazionale e internazionale, nella nuova era Berlusconi. Il “nuovo” presidente del consiglio ha d’altra parte già risposto con precisione ai venti di protesta per le condizioni del popolo palestinese: Israele sarà la prima meta di un suo viaggio ufficiale all’estero.

tratto da infoaut.

Il ritrovo per partire da Pisa è alle 8.30 davanti alla stazione.

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