Ancora aggressioni nei confronti dei gay, ma stavolta succede tutto tra le mura domestiche

Palermo_ Una questione "di onore e di vergogna". Insopportabile sapere di avere un figlio omosessuale per un pregiudicato 53enne di Palermo che ha accoltellato il ragazzo di 18 anni durante una furibonda lite.

I carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato il padre violento con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Adesso si trova rinchiuso in una cella dell’Ucciardone.

E’ accaduto in un appartamento di via Messina Marine, al culmine di giorni di tensione e dopo un ennesimo litigio. Questa volta, pero’, il genitore non si e’ limitato alle botte. "Non ci ho visto piu’. Troppo la vergogna e il disonore per questa storia", ha spiegato ai carabinieri.

"Mio padre non mi ha mai accettato"
"Mio padre non mi hai mai accettato. Non ha voluto rassegnarsi al fatto che io sono gay. Ho cercato di convincerlo che la mia non e’ una malattia, ne’ una cosa sporca, ma e’ stato tutto inutile".

Alessandro, 18 anni, ha lasciato la scuola – era iscritto all’istituto alberghiero – e non lavora, ha un sogno: fare il modello, un’aspirazione che in famiglia hanno sempre ostacolato. "Da mesi mando le mie foto a varie agenzie, ma ancora non ho avuto risposta".

"Mio padre diceva che ero pazzo e che lo disonoravo – racconta, affacciato al balcone del palazzo in cui vive con la famiglia, nel quartiere Brancaccio, all’estrema periferia di Palermo – Pensava anche che mi prostituissi perche’ uscivo di sera, ma non e’ vero, andavo solo in giro con gli amici, con quelli come me".

"Mi sono reso conto di essere gay un anno fa – ha raccontato – e l’ho confessato a mio madre. Lei mi ha capito, ha cercato di aiutarmi, di starmi vicina e di convincere mio padre a rassegnarsi ma l’ultimo anno, in casa, e’ stato un inferno".

Durante la conversazione la madre si affaccia piu’ volte, inveendo. "Mio marito e’ in carcere – dice gridando – ma e’ una brava persona. In fondo voleva solo che suo figlio lavorasse e non sprecasse soldi e tempo con cattive compagnie".
E’ la donna a raccontare l’aggressione di sabato notte. "E’ stata l’ennesima lite – dice – Alessandro si preparava ad uscire e lui non voleva. Quando e’ uscito dalla doccia si e’ messo a gridare, poi l’ha picchiato". Il ragazzo, pero’, mostra anche i segni dell’accoltellamento: ha i polsi fasciati.

Il giovane ha riportato ferite da taglio sull’avambraccio e sulla mano destra e un trauma cranico facciale: condotto all’ospedale Civico e’ stato giudicato guaribile in otto giorni.

Tutto questo dopo che nella notte tra venerdi’ e sabato Christian Floris, popolare conduttore della webradio DeeGay, e’ stato aggredito nelle vicinanze della propria abitazione, dove gia’ qualche giorno fa erano comparse scritte omofobe. Christian e’ stato condotto in ospedale, dove ha trascorso la notte in osservazione. Di chiara matrice nazista gli autori dell’aggressione.

C’è da dire che il ministro alle pari opportunità, Mara Carfagna, ha proprio ragione quando dice che nel nostro paese i gay non sono più discriminati.

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