Firenze: Migranti in sciopero il 30 maggio contro la nuova schiavitù moderna

Volevano braccia hanno trovato persone. Non vogliamo essere i nuovi schiavi. Inizia così il comunicato con cui viene lanciato lo sciopero che si terrà a Firenze il 30 maggio da Confederazione Cobas e Mov. di lotta per la casa.

"Siamo clandestini quando lavoriamo senza contratto.
Siamo clandestini ogni volta che finisce un contratto di lavoro. Il
licenziamento, la fine di un lavoro, l’assenza di una casa adeguata,
significano la revoca, o il mancato rinnovo, del permesso di soggiorno.
Ci vogliono clandestini, o a rischio clandestini, per poterci sfruttare
di più. Clandestini: gran parte della manodopera in molti settori
dell’economia contemporanea. Per non rischiare il permesso di soggiorno
accettiamo tutte le forme di sfruttamento e di violazione dei diritti
del lavoro e della dignità della persona. Veniamo dall’Africa,
dall’Asia, dall’Europa orientale, per produrre la ricchezza di questa
Europa ricevendo in cambio paghe da fame e sopraffazioni. Di fronte a
questa realtà non ci sono comunità etniche, nazionalità d’origine da
difendere. Ci battiamo per i diritti di tutti non conta da dove
veniamo.

Nessun governo ha risolto i nostri problemi Oggi dicono
che in Italia siamo noi il problema, TOGLIAMO SICUREZZA.. Qualcuno di
noi muore ogni giorno, cascando da un’impalcatura o stritolato da una
macchina. Quando accettiamo questi lavori, SENZA SICUREZZA, per pochi
euro l’ora rischiando la vita non siamo un problema..

Portiamo con noi la nostra cultura, le nostre storie.
Vogliamo dignità. Vogliamo pace e non guerre. Non siamo clandestini.
Siamo donne e uomini con i loro bambini. Siamo cittadini!

NON VOGLIAMO ESSERE I NUOVI SCHIAVI!

CONTRO LO SFRUTTAMENTO, LA PRECARIETA’ E IL RAZZISMO!

CONTRO L’APERTURA DEI CENTRI DI DETENZIONE PER MIGRANTI IN TOSCANA E PER LA LORO ABOLIZIONE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE!

VENERDI’ 30 MAGGIO DALLE 9 ALLE 13
SCIOPERO METROPOLITANO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI MIGRANTI
CONTRO LE LEGGI SPECIALI PER IL DIRITTO ALLA VITA, PER LA SICUREZZA NEI
CANTIERI E NEI LUOGHI DI LAVORO."

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