Le mani degli imprenditori su Calambrone

PISA – La nuova
politica del mattone si gioca anche sulla linea di confine tra Pisa e Livorno,
a Calambrone, dove gli imprenditori che hanno messo
le mani sulla zona hanno l’obiettivo di crearvi un
terzo polo
residenziale del litorale (oltre a Marina di Pisa e Tirrenia).
Legambiente ha denunciato sul "Tirreno" i progetti in fase esecutiva per questa
zona, portati avanti principalmente da
Andrea Bulgarella, imprenditore siciliano trapiantato a Pisa da quindici
anni. Il
progetto prevede il completamento
del recupero dell’esistente, in particolare delle colonie lato mare e un
aumento delle volumetrie totali.

L’ingresso del gruppo Bulgarella è avvenuto il 27 Luglio 2006, quando veniva venduta dal Comune per 14
milioni di euro la colonia Vittorio Emanuele II a Calambrone, l’ultima dalla
parte del mare ancora da ristrutturare.
L’acquirente
è appunto
il gruppo Edilcentro srl, facente parte della Bulgarella
Costruzioni, che con la migliore offerta si è
aggiudicato la vittoria dell’asta indetta dall’amministrazione di Palazzo
Gambacorti. Ciò che è stato messo a gara, però, non era soltanto la colonia
Vittoria Emanuele II. In realtà si trattava di un maxi lotto di cui facevano
parte, oltre alla struttura di Calambrone, anche il complesso dei Frati Bigi a
Cisanello e i locali dell’ex tipografia comunale in via del Carmine. La base
d’asta era di 11 milioni di euro e il gruppo Bulgarella si è aggiudicato
l’acquisto dell’intero lotto per 14 milioni, battendo tutti gli altri
imprenditori (molti) che si erano presentati.

Sia il complesso dei Frati Bigi che quello di via del Carmine saranno
trasformati in residenze di qualità, ma sicuramente l’operazione più importante
riguarda quella della ex colonia.

Costruita negli anni Trenta, l’imponente
struttura si trova sul lato mare di Calambrone, all’interno del Parco, ed ha
una superficie di
27.000 metri quadrati. Si compone di due piani (alti circa 4 metri ognuno), più un seminterrato. Dalla parte verso il mare,
non visibile dalla strada, esiste poi un altro manufatto un tempo adibito a
palestra. L’edificio, che fino a qualche anno fa ospitave le scuole del
litorale, è considerato di grande valore architettonico. Al suo interno adesso
si trova la sede della Pubblica Assistenza, a cui presto dovrà essere trovata
una nuova sistemazione. Come tutte le altre colonie potrà essere trasformata in
parte in residenza turistico alberghiera (appartamenti per vacanze) e in parte
in alloggi veri e propri destinati ad essere abitati tutto l’anno. Con questa
vendita si conclude quindi il processo di recupero delle colonie, che fino a
qualche anno fa erano in stato di completo abbandono.

La ‘Vittorio Emanuele’
era rimasta ormai l’ultima a non essere stata recuperata. Nel mese di luglio il
consiglio comunale ha definitivamente varato la variante al piano regolatore
che permetterà di recuperare gli edifici esistenti sul lato della campagna
anche a fini residenziali (fino ad oggi potevano esservi realizzate soltanto
strutture alberghiere). Questa trasformazione urbanistica consentirà appunto di
far ruotare intorno a Calambrone ben 2000 nuovi abitanti, dando vita al terzo
polo del litorale. A questo proposito è nato anche un Consorzio tra Cna,
Confindustria e Lega Cooperative che si occuperà di far mettere le gambe a
questo nuovo programma di investimenti, realizzando le infrastrutture
necessarie, dai marciapiedi ai parcheggi, alle aree a verde) per la
realizzazione del nuovo centro residenziale.

Tra gli imprenditori maggiormente coinvolti c’è anche Raffaele Madonna.
Anche lui è impegnato nel recupero di una colonia, ma il suo impegno in questa
fascia di litorale inizia prima di Bulgarella, cinque anni fa, quando progettò
un grande albergo in quella che allora era una landa desolata e deserta e che
adesso registra 25-30mila presenze ogni anno, per la maggior parte di
stranieri. La parte
urbanizzata del nuovo paese dovrebbe sorgere proprio su un’area di sua
proprietà, il cosiddetto “Collegino”, che è in fase di ristrutturazione.

Le criticità maggiori evidenziate da
Legambiente riguardano la distruzione della duna, la privatizzazione
dell’arenile, l’aumento del carico urbano (3000 nuovi residenti potenziali) su
un’area sensibile come quella del litorale. E’ prevedibile inoltre un notevole
aumento del traffico veicolare data la pressoché totale mancanza di un trasporto
pubblico efficiente.

 

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