Pisa: venditori abusivi cacciati dal duomo da Patrizia Paoletti e co.

PISA – Un gruppo capeggiato da Patrizia Paoletti, dai consiglieri comunali Diego Petrucci e Filippo Bedini e dal consigliere provinciale Andrea Porcaro d’Ambrosio, con bandiere tricolori e
fischietti, fa allontanare venti venditori abusivi che stazionavano con
le merci contraffatte in via Cammeo. Azione simbolica ieri alle ore 12
promossa da Amore per Pisa, Circolo della Libertà, Laboratorio ’99 e Azione giovani per dire basta al commercio abusivo nella zona del Duomo. La rinnovata denuncia del Pdl sarà portata in consiglio comunale.

 «La piaga del commercio abusivo – ha
dichiarato Petrucci – è collegata alla criminalità, ai borseggi dei
turisti e danneggia i commercianti in regola. Nell’area del Duomo vige
una sospensione perenne della legalità e la situazione é destinata a
peggiorare nel tempo. Gli extracomunitari infatti si sposteranno dalle
città in cui sono stati presi provvedimenti, come Viareggio». «Basta
guardarsi attorno – ha osservato Paoletti – per vedere quanti turisti
vengono assaliti dai venditori abusivi: sono in nove attorno ad una
coppia di stranieri. Non è pensabile che il problema sia irrisolvibile.
Le esperienze fatte nel settore conciario ci fanno pensare che sia giusto fare investimenti per la formazione di
queste persone, per poi mettere su piccole industrie nei loro paesi.
Adesso vivono agganciati a circuiti malavitosi per cui non ha senso
parlare di solidarietà».
 «Il Comune – ha dichiarato Bedini – non
garantisce il rispetto delle leggi: qui tollera con lassismo i
venditori abusivi, mentre di fronte a situazioni regolari si pone con
estrema rigidità».

Da piazza Manin il gruppo si sposta con bandiere
e fischietti – «a simulare le sirene dei vigili urbani che non
intervengono» – in via Cammeo, Largo Cocco Griffi, fino a via Contessa
Matilde, distribuendo volantini in italiano e inglese ai turisti e ai
venditori abusivi. La capogruppo del Pdl, Patriza Paoletti, si ferma a
spiegare, in francese, le ragioni della manifestazione anche agli
extracomunitari: alcuni ascoltano, altri vanno via protestando,
qualcuno pone delle domande. Una guida turistica segnala la presenza di
rom in via Contessa Matilde, dove un gruppo di giapponesi attende il
bus.

In via
Cammeo all’altezza del cimitero ebraico al passaggio del gruppo venti
venditori abusivi iniziano a togliere le merci esposte, ma sono
indecisi. Devono aver saputo che c’è la polizia, ma non vedono nessuno
in divisa. La Paoletti a quel punto dice a ognuno di loro: «Sono un
cittadino, pago le tasse e vorrei camminare nella mia strada». Nel
dubbio cominciano a togliere da terra i teli con le borse contraffatte
e ad andare via. Stessa scena al Duomo, dove i
venditori abusivi sono in 15 all’inizio di via Santa Maria, in
venticinque nei pressi di porta nuova e in mezzo c’è il furgone della
polizia municipale. «E’ chiaro – ha concluso Paoletti – che si tratta
di un’azione simbolica, ma non ci fermeremo. Sono infatti previste
altre iniziative. I turisti vanno e vengono, la solidarietà è verso i
commercianti».

La consigliera comunale Paoletti ovviamente non si interroga sulla questione di fondo che spinge migliaia di migranti ad essere venditori abusivi, il nodo per chi intraprende queste vigliacche azioni fasciste sta nel solo principio che "loro" non dovrebbero trovarsi qui. Partendo da un ragionamento opposto si arriva facilmente a comprendere che l’economia informale è semplicemente l’unica forma di vivere per poter sopravvivere. E’ diretta conseguenza della segregazione sociospaziale, che implica una battaglia costante tra lo Stato, in nome dell’ordine e del progresso, e l’informalità, l’effimero perchè intrinsecamente precario, l’illegale.  Nella città contemporanea lo spazio pubblico è solo controllo sociale, ma le forme di "città occasionali" – che vanno da occupazioni di suolo pubblico a lavori creati dal nulla e ovviamente fuori dai circuiti legali – rinasceranno sempre finchè non si lasceranno alternative a chi al momento non ne ha neanche mezza.

 

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