Paesi Baschi, approvata legge per referendum autonomia. Madrid: faremo ricorso

La "fine negoziata della violenza" nei Paesi Baschi e il
"diritto di decidere" del popolo basco sul suo futuro: sono questi
gli obiettivi del referendum consultivo che il governo regionale basco intende
convocare il prossimo 25 ottobre
.
Ma il governo spagnolo farà ricorso alla Corte Costituzionale contro il progetto
di legge del governatore regionale basco, Juan José Ibarretxe (del Partido Nacionalista Vasco, Pnv).
 
Il progetto, approvato ieri (27/06) dall’assemblea regionale del Paese Basco, non
prevede una condanna esplicita della violenza dell’Eta: un fatto che si
spiega con la necessità di ottenere l’appoggio nella camera basca del Partido
comunista de las tierras vascas (Pctv), una formazione politica indipendentista
a cui è stato impedito di partecipare alle ultime elezioni per la sua presunta
contiguità con il gruppo terroristico, ma che mantiene nove consiglieri
regionali.

"E’
d’accordo col sostenere un processo per la fine negoziata della violenza, se
l’Eta manifesta previamente e in modo inequivoco la sua volontà di mettervi
fine per sempre?", recita la prima domanda del referendum. La seconda
chiede invece se si è favorevoli a "che i partiti baschi, nessuno escluso,
comincino un processo di negoziato per raggiungere un accordo democratico sul
diritto a decidere del popolo basco, e che questo accordo sia sottomesso a un
referendum prima della fine del 2010". Questa seconda consultazione, nelle
intenzioni di Ibarretxe, dovrebbe invece avere valore giuridico. "Dobbiamo
poter decidere di vivere insieme: se non c’è libertà di decidere, la convivenza
non è libera, è imposta", ha insistito il leader basco, che rinfaccia al
governo di José Luis Zapatero il suo costante rifiuto di acettare il referendum.

La proposta di legge è passata con 34 voti a favore (autonomisti
e indipendentisti baschi)  contro 33 contrari (socialisti e popolari). Otto gli
astenuti. Decisivo l’appoggio del Pctv, da sempre
accusato da Madrid di avere legami con Batasuna. L’esecutivo, per voce della vice-premier
De La Vega ("Non tarderemo a presentare il ricorso alla Corte Costituzionale") ha
contestato a Ibarretxe di non avere chiesto un’autorizzazione preventiva all’autorità
centrale prima di presentare il piano.

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