Oggi, nel pieno cuore diGerusalemme, in Jaffa Road, un bulldozer ha travolto un autobus di linea.Quattro persone sono morte, secondo fontimediche locali, e almeno quaranta sono i feriti. L’attentatore è stato ucciso acolpi d’arma da fuoco dalle forze di polizia. Le autorità israeliane hanno dichiaratolo stato di emergenza nella città.
L’attentato è avvenuto nei pressi della vecchia stazione centrale degli autobusdi Gerusalemme e della sede dell’Autorità per le telecomunicazioni israeliana.Al momento l’attacco – il primo del genere da diversi mesi nella città e ilprimo di questa gravità dalla tregua con Hamas siglata quasi due settimane fa -non è stato rivendicato. Fonti dell’Autorità nazionale palestinese (Anp)hanno riferito, d’accordo con alcuni gruppi della Strisciadi Gaza, che l’autista del bulldozer ha agito da solo,senza aver ricevuto istruzioni da nessuno.
La tregua tra Hamas e Israele, mediatadall’Egitto, è entrata in vigore alle 6 locali del 19 giugno, e prevedevaproprio la cessazione di tutte le azioni militari, la riapertura dei valichi,la rimozione dell’embargo sulla Striscia. Un embargo deciso dopo che Hamas haassunto il controllo della Striscia un anno fa. Fin dalmomento in cui è iniziata erano ben chiare le difficoltà contro cui sarebbeandata incontro la tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.L’esclusione della Cisgiordania dal cessate il fuoco nascondeva già allora unhandicap e allo stesso tempo una scusa per l’entità sionista.
Ma così come Israele ha sempre giustificato leuccisioni di militanti della resistenza e di civili palestinesi come reazioneal lancio dei missili Qassam sulla città di Sderot, sulle stesse basi hagiustificato le oltre 15 violazioni a questa tregua con Hamas.
Da quando è entrato in vigore l’accordo, l’aviazione israeliana ha sorvolatocontinuamente le città della Striscia seminando il panico, le navi della marinamilitare hanno sparato contro i pescatori al largo delle coste, i corazzatihanno sparato contro i contadini nei campi. Questa la situazione. Ma a chi facomodo la tregua?
Israele non vuole la pace. Nell’ultima settimanala pax israeliana a Gaza ha ucciso 3 palestinesi e ne ha feriti 18, tra cui 5bambini e 2 anziani. E intanto in Cisgiordania l’esercito di occupazioneeseguiva 36 incursioni militari, sequestrava 48 cittadini, tra cui 14 minori,demoliva 5 abitazioni (dati del Palestinian Centre for Human Rights).
Le conquiste che otterrà con il ricorso alladiplomazia potranno forse spingere Hamas ad assurgere al rango di interlocutorecredibile, e potranno anche spingere il partito islamico della resistenza a nontenere più conto dei lenti passi verso una vera unità nazionale control’occupante, o ad alzare la posta per il raggiungimento di una piattaformacomune con Al Fatah, allargando ancora di più la frattura interna alla politicapalestinese. Probabilmente porterà a questo la tregua, quando però, nella dasempre asimmetrica situazione, il terrorismo militare israeliano fermerà le suearmi, e a Gaza si potrà davvero parlare di tregua.
Fonti: forumpalestina.org, peacereporter.net, Adnkronos