Il Comune vuol vendere la mattonaia, sotto costo e cambiando la destinazione d’uso .

Pisa – In pieno boom speculativo immobiliare ecco la nuova ricetta del sindaco Filippelli ( o Fontaneschi, come dir si voglia). La famosa Mattonaia, complesso costruito con i fondi delle trattenute del dipendenti pubblici e destinato all’edilizia sociale, sarà venduto con altra destinazione d’uso. Come già era stato preventivato e denunciato da Univant (ora Precari Autorganizzati, progetto Prendocasa) che negli anni passati aveva occupato e ripulito dal degrado offrendo alloggio a decine di precari e studenti, il Comune ha deciso di S-vendere i fondi e le unità immobiliari. Anche in passato l’ex ass. Montano aveva promesso tante case con i soldi della vendita, ma si sa, le parole vanno e vengono e progetti non ce ne sono. Così anche il neo assessore Serfogli ci riprova. Più di 1450 metri quadri di alloggi andranno a finire i mano a commercianti, uffici ed enti privati e pubblici. Le case popolari possono aspettare.

In precedenza già due aste fallirono (giugno e dicembre 2006) in quanto il prezzo era troppo “alto”. Quasi 3 milioni e 500 mila euro per un’area nel pieno centro cittadino dietro Borgo Stetto. La nuova proposta prevede uno smembramento dello spazio ed un prezzo che si attesta ai 2 milioni e 700 mila euro (quasi un milione in meno). Secondo l’incauto assessore servirà a procacciare nuovi acquirenti.

Nel 1985 il Comune avviò i lavori e fino ad oggi ha speso più 3 milioni di euro ed ancora i lavori non sono finiti: vi sono alloggi e fondi ancora da completare. Da questo dato si evince che il comune non rientrerà nemmeno delle spese fatte. Con la buona salute dei lavoratori e delle lavoratrici che in tutti questi anni anno versato soldi tramite le trattenute ex-Gescal per l’edilizia popolare.

La Mattonaia occupata, settembre 2006

La Mattonaia è un edificio di proprietà comunale costruito con i fondi Gescal, ovvero con soldi che venivano detratti dagli stipendi dei lavoratori con la promessa di investirli nella realizzazione di case popolari. Il complesso abitativo dopo 20 anni vede realizzati solo 7 appartamenti dei 12 previsti, il suo stato d’abbandono è uno scandalo che ha sempre sollevato a Pisa un coro unanime di denuncia e di disgusto da parte dei cittadini e delle associazioni. Gli occupanti, che entrano il 28 settembre, sono le prime persone che riescono ad usufruire di questi appartamenti completi di ogni servizio (cucine, servizi igienici, armadi) ed abbandonati al degrado (diverse centinaia erano le siringhe che infestavano il giardino) dal 2003, anno in cui furono completati. La ragionevole richiesta esposta da Università Antagonista consisteva nella possibilità di utilizzo dell’immobile durante l’arco di tempo per cui era previsto il suo abbandono. Ciò ha suscitato una grande solidarietà a livello cittadino, gli abitanti del quartiere erano entusiasti, i sindacati degli inquilini e le varie associazioni politiche cittadine hanno dato pieno appoggio, il Comune invece, sommerso dalle chiare colpe che questa occupazione ha rimarcato, è stato incapace di intessere un dialogo con gli occupanti verso i quali ha presentato ordine di sgombero. Questa esperienza, colorata dalle nevrotiche e infamanti dichiarazioni che il sindaco Fontanelli e compagnia pubblicano insistentemente sui giornali, termina la mattina del 19 ottobre. Le forze dell’ordine circondano l’isolato costringendogli occupanti alla resa, mettendo sotto sequestro l’edificio e identificando gli occupanti. Nuovamente senza casa gli sfrattati mettono le tende sotto il comune. –>

 

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