Pisa: presentato il progetto Sestaporta. Per una città sull’orlo del collasso.

30 milioni di euro e una fetta della città di Pisa, dalla stazione ferroviaria verso Porta a Mare, cambierà volto. Il progetto, firmato da un team di architetti di fama, si chiama SESTA PORTA, per richiamare la Porta San Gilio scoperta durante i lavori al parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio Emanuele e per affiancarla alla altre porte attualmente presenti a Pisa.

Il disegno, presentato nel corso di un convegno organizzato dal comune di Pisa e dalle società pubbliche Pisamo e Pisa Sviluppo, diventerà realtà nell’area a sud di Via Battisti. Il piano economico prevede che il progetto si auto finanzi attraverso la vendita di nuovi spazi a privati ed enti pubblici e proprio l’utile che uscirà servirà per la fase due, la realizzazione cioè di un polmone verde a nord di Via Battisti con un parco urbano a ridosso delle mura. L’intera operazione viene condotta e realizzata dalla Pisa Sviluppo Italia Srl, società di scopo al 100% di proprietà della Pisamo.

La superficie interessata è di 24.600 metri quadri di proprietà di Comune, Cpt e Ferrovie. L’inizio dei lavori è previsto nei primi mesi del 2009, con la demolizione degli attuali edifici ex Enel, la costruzione dei nuovi palazzi, la demolizione dell’attuale sede della polizia municipale e la costruzione della stazione/deposito dei bus. Infine potranno essere iniziati i lavori del parco urbano lungo le mura.  

Una piazza commerciale sorgerà a riqualificare una zona degradata, ci rassicura il nostro sindaco. Una zona sulla quale si sono fatte convergere le attenzioni soprattutto con la deriva securitaria degli ultimi tempi. Prima solo la stazione, poi i negozi intorno contingentati nell’orario di chiusura, così i senza tetto che intralciano dormendo sotto le logge, infine i migranti che ci stanno sempre bene a fare il capro espiatorio di carenze sul piano delle politiche sociali. Una zona  che fa guadagnare molti punti dunque agli occhi dei cittadini per bene che a Pisa votano anche. Ma dicevamo: il nuovo edificio polifunzionale sarà composto da quattro corpi con un’altezza crescente verso la stazione, da un minimo di 2 piani a un massimo di 5, fino a raggiungere i 21 metri. Al piano terra e al primo piano le attività commerciali, ai piani superiori gli uffici, sia pubblici che privati. Tra gli altri quelli della Pisamo, la sede dei vigili urbani, la Sepi, direzione mobilità e altri uffici comunali, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. A livello interrato l’autorimessa per i bus. La Cpt avrà lo spazio per integrare tutte le funzioni, dalla biglietteria al capolinea dei bus con 6 fermate. Accanto il parcheggio Fast Park con passaggio sotterraneo da via Battisti.

Il progetto vede al lavoro per le scelte architettoniche lo studio Valle Progettazioni, per l’impatto ambientale e il risparmio energetico lo studio Amati Architetti, per il sistema strutturale Grifa e Cuccatto Associati, per gli aspetti geologici il geologo Riccardo Giaccari e per la sicurezza e l’organizzazione dei lavori l’ingegner Gino Bechi.  

«La sistemazione di questa importante porta di accesso alla città è un mio pallino. Ci penso tutti i giorni, oltretutto abito a due passi da qui e questa piazza me la ritrovo sempre davanti e mi fa male vederla così», ci dice Filippeschi. Poverino. Anche a noi “fa male” vedere centinai di palazzi sfitti per la città, lo sgombero di Rebeldia, la costruzione di una cittadella militare, le politiche imprenditoriali che dominano la gestione del territorio (vedi i progetti per il porto di Marina, per Calambrone, il futuro del Santa Chiara..), il clima sorvegliato stile “big brother” che si sta creando nel centro città…e qualcuno dovrà farci i conti.

 

Per un piacevole excursus storico sulla zona della Stazione leggi qui

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