La guerra ai poveri. Sindaci creativi in ogni città.

Al via le prime proposte di ordinanze da parte dei sindaci all’indomani della firma del decreto che amplia i poteri dei primi cittadini in materia di sicurezza. La novità principale riguarda infatti un’estensione degli attuali poteri di ordinanza finora vincolati per iniziative speciali ai soli casi di calamità naturali o grave pericoli per la salute pubblica. Un limite preciso, che ad esempio permise un anno fa alla procura di Firenze di bloccare l’ordinanza anti-lavavetri del comune di Firenze.

Maroni dà pieni poteri ai sindaci e chiede loro di essere creativi. Prontissimo, con una fantasia crudele, il paladino della battaglia Gianni Alemanno si inventa una raffica di ordinanze in materia di sicurezza da applicare subito nella capitale: divieto di rovistare dentro i cassonetti dell´immondizia, divieto di mendicare per strada e sul sagrato delle chiese, pena la confisca delle elemosine, con particolare attenzione verso minori e disabili (veri o falsi che siano) spesso ostaggi del racket.

I circa 6000 vigili urbani della capitale – la longa manus del sindaco – si avviano non solo all’armamento (con lo stesso addestramento della Polizia di Stato) ma anche ad allargare le loro competenze in materia di sicurezza e incolumità pubblica. E’ stato progettato nella capitale un provvedimento specifico “anti-rovistaggio” nei cassonetti, che ha scatenato fortissime polemiche da parte delle associazioni di solidarietà e che, nel giro di poche ore, è stato ritirato.  Ma la sola idea deve far rabbrividire.
Di misure contro il "rovistaggio" si era già parlato durante il consiglio straordinario sulla sicurezza dello scorso 7 luglio. In quell’occasione il Pdl aveva presentato un ordine del giorno in cui si leggeva che in molti "frugano nei cassonetti" e così facendo "compromettono lo stato igienico-sanitario di diverse strade che rimangono puntualmente, dopo il passaggio dei rovistatori, colme di spazzatura". L’odg impegnava il sindaco a emettere "apposita ordinanza comunale al fine di vietare in maniera tassativa il rovistaggio e recupero di rifiuti già collocati all’interno dei cassonetti, incaricando il Corpo della Polizia municipale e le forze dell’ordine al rispetto del succitato provvedimento".

Non bastava la finanza creativa, così ecco qua la creatività dei sindaci in materia sicurezza, per la quale si aggiungono 100 milioni di euro per il 2009. Dal divieto di bere fuori dai locali (a Monza), ai premi produzione per i vigili urbani che trovano i clandestini (succede ad Adro in provincia di Brescia), ai corsi «da delatori» per i cittadini, si chiamano in realtà «osservatori ausiliari civici» (a Boltiere vicino Bergamo). Queste sono tutte ordinanze già operative. Ora che c’è l’imprimatur del ministro dell’Interno la fantasia si scatena ma guarda sempre lì, nella stessa direzione. Alassio ha adottato l’ordinanza anti-borsone. Cosa vuol dire? Che è vietato girare con grandi borsoni, ma solo se sei straniero e dentro hai chiaramente merce da vendere. Verona, sindaco leghista Tosi, si sta concentrando sulle prostitute ma intanto vieta l’accattonaggio e dispone la confisca dei beni al poverello con multa da 100 euro. Accattonaggio e lavavetri vietati anche a Trieste e Padova; niente questuanti a Cortina d’Ampezzo. Via i vu cumprà da Pescara e Torino ha aperto una nuova stagione: sono bastati 20 alpini a far sparire tutti gli stranieri da «tossic parck».

Anche ad Assisi, dove nel 2006 ha vinto Forza Italia, due settimane fa il sindaco Claudio Ricci ha vietato accattonaggio e nomadismo, «per salvaguardare i luoghi di culto e la decenza». Scrive testuale l’Ansa, del 28 luglio: «I frati del Sacro convento francescano non avevano nascosto il proprio assenso, anche perché molti dei tantissimi turisti che visitano la basilica e la tomba di San Francesco avevano manifestato il loro disagio a trovare mendicanti vicino ai luoghi sacri di Assisi. "Francesco mendicava, ma come estrema ratio se non trovava sostentamento lavorando"». La guerra ai poveri è però anche a sinistra. No a bivacco, elemosina e lavavetri – ma anche ai borsoni – a Venezia, Firenze e Bologna.
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