sarà la musica; ci saranno i dibattiti; e ci saranno la cucina e la
pizzeria, con piatti ghiotti e pizze speciali. Ma la seconda edizione
del Festival No Dal Molin sarà soprattutto un momento di mobilitazione.
popolare, ma soprattutto per ribadire che, nonostante l’arroganza del
Governo e la sentenza del Consiglio di Stato, siamo ancora qui, ben
determinati a tenere aperta quella porta che, in tanti, vorrebbero
sbatterci in faccia.
La seconda edizione del Festival arriva in un momento delicato; alle
spalle la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha stracciato i
diritti dei cittadini e la sospensiva del Tar del Veneto, dichiarando
tra l’altro che l’impatto ambientale, anche se non è stata fatta alcuna
valutazione tecnica, non deve destare preoccupazione. All’orizzonte la
consultazione popolare del 5 ottobre, quando la popolazione vicentina
sarà chiamata ad esprimere la propria opinione sul futuro del Dal
Molin; una consultazione che rischia di essere calpestata a priori
dalle ruspe della CMC le quali, bardate con le bandiere a stelle e
strisce, si preparano ad entrare con arroganza nel territorio che tanti
vicentini vorrebbero trasformare in un parco.
Il Festival, dunque, non può che essere un momento di mobilitazione.
Perché la consultazione popolare va difesa e riempita di significato
contro chi vorrebbe renderla marginale e ininfluente rispetto ai
progetti a stelle e strisce; perché la città ha diritto ad esprimersi,
ma anche a difendersi da chi le vuole imporre, con le buone o con le
cattive, un’installazione militare devastante e pericolosa.
Dal 3 al 14 settembre difendiamo Vicenza, il suo territorio ed i diritti dei suoi cittadini.
Leggi il programma