Senegalese arrestato al duomo viene difeso dai turisti: Vigili urbani della vergogna!


Pisa – La deriva securitaria di quest’amministrazione
non ha limiti: anche ieri è stata scritta un’altra triste pagina di inciviltà
targata forze dell’ordine. Un giovane senegalese è stato arrestato dai vigili
urbani mentre cercava di guadagnare qualche euro vendendo mercanzia varia in
zona Duomo.  L’unica colpa è stata
quella di aver tentato la fuga mentre i nuovi sceriffetti di Fontaneschi tentavano di sequestrargli
la merce. A quanto sembra dalle testimonianze l’atteggiamento tenuto dalla
polizia municipale è stato violento senza motivo, tanto da far intervenire
turisti italiani presenti in favore del giovane senegalese.

La stampa locale, naturalmente,
parla di aggressione e violenza contro le forze dell’ordine. La vigilessa è andata al Pronto Soccorso e le hanno dato 5 giorni di prognosi…ovvero non si è fatta niente. Addirittura
sciorina numero apocalittici (13 vigili feriti dai senegalesi durante le ronde
dei vigili), e parla di atti intimidatori posti in essere dagli ambulanti
presso parcheggi della città (come in piazza Santa Caterina) agli automobilisti.
Denunce comunque non ce ne sono. Riparte così la campagna mediatica razzista e
xenofoba dei media locali. Rimane il fatto che questi vigilini, e nessuno lo
dice, fanno sempre la guerra ai più poveri, e mai ai bottegai, ai bar ed ai
ristoranti che in zona Duomo fanno speculazione ai turisti e non solo in modo
vergognoso. Un esempio per tutti: provate a chiedere un bicchiere d’acqua, vi
chideranno dai 30 ai 50 centesimi, oppure chiedete di andare in bagno, vi diranno
che devi consumare (e servizi pubblici non ce ne sono), oppure provate a chiedere
il prezzo delle statuine della torre (improponibili, al contrario degli
ornamenti neofascisti che fanno bella mostra sui banchetti “autorizzati”).

La città, insomma, è aggredita da
rigurgiti securitari degni di uno stato di polizia . La comunità senegalese è ai
margini della politica e della società ed ha bisogno di confronto e rispetto. La
vita di un migrante è fatta di debiti, povertà, ingiustizia e per questo ha
bisogno di sostegno. Attivo.

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