Pisa_ La giornata inizia alle tre, di fronte allo sconcerto di tutti si capisce bene che sarà impossibile svolgere l’assemblea al polo Carmignani come preventivato.
Letteralmente un’invasione, soprattutto di studenti, ma non solo, non mancano all’appello anche i molti precari sia della ricerca e della didattica, sia i tecnici amministrativi.
Anche il personale strutturato e i docenti non tardano a venire. Subito si capisce che urge spostarsi, precisamente in Piazza dei Cavalieri. La piazza dunque si riempe, circa tremila persone, che continuano ad aumentare nell’arco di tutta l’assemblea, si siedono nella piazza ormai gremita. Alcuni rimangono in piedi, intanto si monta un impianto audio in grado di dare voce ai moltissimi interventi che si vanno via via programmando.(video)
Al tavolo dei relatori: Precari della ricerca e della didattica, precari tecnici amministrativi, Coordinamento dei Collettivi e sinistra per…
Subito si comprende la tipologia di interventi che si dovranno susseguire, interventi che lascino da parte le varie analisi più o meno sottili e che parlino invece di quali strumenti adoperare per contrastare la distruzione dell’Università pubblica. Di fronte, un ordine del giorno che parla di blocchi della didattica, assemblee di informazione, scioperi del personale e impegno da parte dei docenti a prendere posizione evitando di ricoprire incarichi didattici non obbligatori per legge con la completa indisponibilità del personale non strutturato alle sostituzioni.
Si susseguono prima gli interventi degli organizzatori e poi tutte le componenti dell’Ateneo presenti a titolo personale, o di rappresentanza, con un significativo intervento del Comitato dei genitori contro la Gelmini che rimanda al presidio di domani alle 15.00 in piazza Garibaldi.
L’assemblea vede interventi anche molto discordanti tra loro: da una parte si chiede la paralisi dell’Ateneo da lanciare con la partecipazione di tutte le categorie e, visto che la proposta parte dai collettivi studenteschi, la proposta ulteriore che riguarda gli studenti è l’occupazione del Polo Carmignani lì vicino. Alcuni interventi si dichiarano molto contrari, soprattutto il preside della Facoltà di scienze, Mura, che sottolinea come in quanto preside deve occuparsi del governo dell’Università e non può sentire parlare di occupazioni e come docente.. bè come docente, al solito, il problema c’è, ma la posizione è meglio non prenderla, o quantomeno essere ponderati.
L’assemblea però è chiara, bisogna prendere posizione e subito, non c’è più tempo e nessuno si può tirare indietro. Da parte studentesca però, anche tutta Sinistra Per.. o quasi, sembra voler spegnere un’incendio pronto a divampare guardando ai numeri.
Getta ilarità una Tongiorgi (prorettrice vicario) che a nome del rettore comunica a tremila persone in assemblea d’Ateneo che un’Assemblea d’Ateneo è stata convocata dal rettore la prossima settimana e siamo tutti invitati.
Meno ilarità quando interviene un rappresentante dell’UDU di Palermo che con una scenetta degna di un demagogo di basso livello cerca di gettare polvere sulla proposta di occupazione. L’evoluzione di questo ultimo soggetto si ha con la visione di Carmine Zappacosta, volto noto nell’università perchè prima studente, con carriera in sinistra per e poi precario di ingegneria, attualmente nel Partito Democratico e consigliere comunale.
Si lancia in un’intervento denigratorio nei confronti della proposta di occupazione, dopo aver attaccato la legge Tremonti e il governo che l’ha partorita. Sarebbe da chiedergli dove era quando a parlare di fondazioni erano i suoi compagni di partito, oppure quando sempre loro distruggevano con la riforma Zecchino-Berlinguer l’università italiana, ma la risposta la sappiamo già, era al tavolo con questi signori a svendere il tutto incartato e con un bel fiocco.
Altra proposta che esce quasi in contrapposizione e per non rimanere indietro, da parte della Sinistra Per… è quella di occupare l’ufficio posta del rettorato da dove indire una conferenza stampa. Dopo lunghe contrattazioni si capisce finalmente che uno non esclude l’altro e quindi ben vengano entrambi le proposte l’importante è non distruggere il patrimonio della piazza portando a votazione una mozione che contrapponga le due iniziative.
Finalmente la piazza si alza e con un po’ di confusione si dirige o verso il polo o verso il rettorato con l’idea di tornare al polo più tardi. Qualcuno immobile in mezzo alla piazza non capisce cosa deve fare, ma non c’è da sorprendersi, è stata una piazza strana, che ha applaudito tutto e il contrario di tutto come se importasse più il tono che non il contenuto. Ma si sa, siamo giunti ad un momento in cui la questione non è questione ideologica, di cuore o di cervello, ma semplicemente questione "de panza".
Gli unici a prendere i fischi in maniera coerente in entrambi gli interventi da tutta la piazza, sono quelli di Ateneo Studenti che al momento della proposta, in modo abbastanza confusionario hanno detto… bò! qualcuno ha inteso che per contrastare Tremonti e la Gelmini basta la preghiera visto la provenienza dei ciellini.
Altro intervento importante, quello dei Cobas, che lanciano lo sciopero generale del 17 ottobre e promettono di essere presenti a sostenere ogni forma di mobilitazione che verrà intrapresa nell’Ateneo. Figura goffa della CGIL che proprio su uno sciopero non ha ancora dato risposta a livello nazionale. Molti altri gli interventi degni di nota, ma il succo è presto detto.
Polo Carmignani in occupazione e conferenza stampa in rettorato. Domani, consiglio di facoltà allargato di lettere, forse si dovrà aspettare l’assemblea di lunedì dove unico punto di discussione è: occupazione o non occupazione, questo il problema.
Lettere probabile prossimo terreno di scontro.
Il bilancio sulla base degli interventi dei precari è molto confuso, una parte chiede disperatamente ai docenti di prendere posizione, una parte sembra disposta a portare avanti forme di protesta incisive. Tutti d’accordo sul blocco della didattica nei precari della didattica e della ricerca, qualcuno propone lo sciopero del personale tecnico amministrativo sia precario che strutturato, diciamo che c’è un’appello da parte dei precari ai colleghi indeterminati che oggi hanno parlato solo per bocca del loro rappresentante negli organi. Vedremo se dalle parole si passa ai fatti.
L’unico fatto, per adesso, è che la classe docente, rispetto anche alle assemblee di facoltà degli ultimi giorni, oggi ha latitato e pure i tecnici amministrtivi strutturati non hanno detto molto.
Speriamo che dalle occupazioni nascano momenti di confronto per allargare la protesta e rendere efficace la collaborazione tra studenti e lavoratori, tutti.
Foto, tratte da indymedia.
vedi anche: Assemblea d’ Ateneo sulle forme di mobilitazione da intraprendere contro il decreto 133.