Riportiamo il comunicato del Polo Didattico Occupato alla fine della tre giorni in Sapienza. "Come promesso andiamo via dalla Sapienza
dopo tre giorni di questa nuova occupazione. Dopo il Polo Carmignani, che
continua a rimanere occupato, si era scelto di liberare dopo quarant’anni il
luogo simbolo dell’ateneo pisano in risposta alle frasi folli di Berlusconi e
Cossiga.
C’è da dire che se l’occupazione del polo Carmignani ha dato fastidio a
pochi, quella Sapienza al contrario ha colpito nell’immaginario anche i vari
presidi e rettore, che subito hanno cercato di aprire un tavolo di trattative
per un ritorno alla "normalità", proponendo baratti con altri spazi
dell’ateneo.Ma in questo momento della mobilitazione non c’è spazio per i passi
indietro. L’azione in Sapienza che ha creato malumori durante il corteo, era sì
una risposta necessaria a Berlusconi, ma voleva anche essere un modo per dire
"non è finita qua".
Lo scopo è stato raggiunto. Un corteo di ventimila
persone, storico per Pisa, poteva facilmente trasformarsi nello spartiacque che
tra l’inizio e la fine di una mobilitazione: noi del Polo Carmignani Occupato
crediamo che non sia ancora il momento di lasciare il testimone nelle mani
delle istituzioni e dei partiti. Tutto è accora da costruire, il governo non ci
ha dato nessuna risposta. Non è ancora il momento delle trattative col
ministro. La mobilitazione è appena iniziata e se a Pisa abbiamo anticipato nei
tempi il resto d’Italia, non è il caso di mollare la presa sul più bello.
Lo
spezzone del Polo Carmignani Occupato ha voluto esprimere tutto questo e se
oggi disoccupiamo la Sapienza,
simbolo dell’ateneo, domani ripartiremo nella città e in tutte le facoltà per
ingrandire l’onda inarrestabile del movimento studentesco."
Polo Carmignani Occupato