Pisa, 10.11.08. Deve essere stato un duro colpo per i deliri di onnipotenza che ultimamente sembrano aver colpito tanti sindaci la sentenza del Tar che boccia il provvedimento preso dal primo cittadino di Pisa nei confronti di alcuni esercizi commerciali della zona stazione. Per capire l’importanza dell’accaduto è necessario ripercorrere brevemente i fatti, che hanno inizio senza dubbio con il cosiddetto pacchetto-sicurezza attraverso il quale il ministro Maroni ha rivestito i sindaci di numerosi, inediti, poteri, in materia di sicurezza cittadina. Molti sindaci, la maggior parte di quali di centro-sinistra, hanno immediatamente approfittato del regalo del ministro, ed ecco che sono comparse le ormai famose ordinanze. A questo proposito, non si può non riconoscere la fantasia di molte giunte comunali: ci sono state ordinanze per impedire ai turisti di mangiarsi un panino seduti sulla panchina di una piazza, ordinanze che vietano ai bambini di giocare nei parchi, ordinanze contro le parolacce e chi più ne ha più ne metta. Per non essere da meno anche i sindaci di Pisa, Fontanelli prima, Filippeschi poi, si sono impegnati ad approvare ordinanze e provvedimenti vari per difendere il vilipeso decoro urbano. L’ultimo triste esempio, a questo proposito, è il progetto di un’ordinanza “anti-borsoni”.
Per tornare alla sentenza del Tar, dobbiamo far riferimento al provvedimento preso alcuni mesi fa dal sindaco di Pisa nei confronti di alcuni esercizi commerciali della zona stazione. Si tratta di negozi, guarda caso gestiti da cittadini extracomunitari, che vendono diverse tipologie di merci, tra cui generi alimentari e bevande, anche alcoliche. In seguito ad una feroce campagna stampa volta a descrivere la zona stazione come una specie di terra di nessuno, in cui chiunque può vendere e comprare droga, scippare anziane signore, urlare ed ubriacarsi a piacimento, il sindaco ha pensato bene che per risolvere i problemi di questa zona fosse necessario imporre ai negozi in questione la chiusura anticipata, dalle 22:00 alle 18:00. La motivazione è che sarebbero questi esercizi commerciali a vendere gli alcolici che scaldano gli animi di chi poi crea problemi di ordine pubblico.
Visto che gli esercizi commerciali colpiti dal provvedimento del sindaco sono tutt’altro che i soli, in zona stazione, a vendere alcolici (chiunque passi in questa zona può notare bar che restano tranquillamente aperti fino alle 5 del mattino, ma che hanno l’indubbio vantaggio di avere tra i propri clienti numerosi appartenenti alle forze dell’ordine), la loro colpa deve essere legata ai prezzi, decisamente più bassi rispetto a quelli di altri esercizi. Forse è questo aspetto che ha spinto il Tar a bocciare il provvedimento. Per ora non è dato saperlo. Ciò che tuttavia questa sentenza mette in evidenza è la natura assurda e insensata di molti degli ultimi provvedimenti adottti dal sindaco della nostra città in materia di sicurezza.
Per tornare alla sentenza del Tar, dobbiamo far riferimento al provvedimento preso alcuni mesi fa dal sindaco di Pisa nei confronti di alcuni esercizi commerciali della zona stazione. Si tratta di negozi, guarda caso gestiti da cittadini extracomunitari, che vendono diverse tipologie di merci, tra cui generi alimentari e bevande, anche alcoliche. In seguito ad una feroce campagna stampa volta a descrivere la zona stazione come una specie di terra di nessuno, in cui chiunque può vendere e comprare droga, scippare anziane signore, urlare ed ubriacarsi a piacimento, il sindaco ha pensato bene che per risolvere i problemi di questa zona fosse necessario imporre ai negozi in questione la chiusura anticipata, dalle 22:00 alle 18:00. La motivazione è che sarebbero questi esercizi commerciali a vendere gli alcolici che scaldano gli animi di chi poi crea problemi di ordine pubblico.
Visto che gli esercizi commerciali colpiti dal provvedimento del sindaco sono tutt’altro che i soli, in zona stazione, a vendere alcolici (chiunque passi in questa zona può notare bar che restano tranquillamente aperti fino alle 5 del mattino, ma che hanno l’indubbio vantaggio di avere tra i propri clienti numerosi appartenenti alle forze dell’ordine), la loro colpa deve essere legata ai prezzi, decisamente più bassi rispetto a quelli di altri esercizi. Forse è questo aspetto che ha spinto il Tar a bocciare il provvedimento. Per ora non è dato saperlo. Ciò che tuttavia questa sentenza mette in evidenza è la natura assurda e insensata di molti degli ultimi provvedimenti adottti dal sindaco della nostra città in materia di sicurezza.
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