Cure sanitarie per tutti i migranti: la Toscana, almeno sulla carta, ci prova

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La regione Toscana ha approvato una
proposta di legge sull’immigrazione che  prevede non solo cure mediche, ma anche accesso a mense e
dormitori in caso di freddo per i migranti non in regola.  Tutto questo sarà possibile grazie al Stp (straniero temporaneamente presente),  attualmente utilizzato nei ricoveri urgenti. Ora la Giunta toscana estende la Stp anche
alla cura sanitaria e all’uso della mensa e dei ricoveri. Un’estensione destinata ad attizzare polemiche.  La legge nazionale parla chiaro: «L’accesso alle strutture sanitarie da parte di chi non è in regola con
le norme sul soggiorno non può comportare alcuna segnalazione all’a
utorità». Cure, mense e dormitori.

 La Lega ha proposto di
cancellare questa norma: il migrante non in regola viene curato e poi espulso.
In questa maniera però nessun clandestino si presenterà agli
ospedali. La Regione  conferma la Stp per le emergenze, ma
la estende anche ai casi normali in cui un clandestino si senta
male. Con la Stp sarà possibile accedere a mense
e dormitori pubblici. Possibilità oggi negata, anche se spesso
viene chiuso un occhio da parte delle autorità pubbliche.

La
proposta di legge, inoltre, prevede misure di intervento a favore
dei regolari quali i corsi di italiano per bambini e adulti, per il
rispetto delle differenze religiose (come l’assegnazione di spazi
cimiteriali per la sepoltura dei morti e di spazi per la
macellazione rituale nel rispetto delle norme vigenti). Verrà
rafforzata la rete regionale di sportelli informativi ed è prevista
una campagna contro le mutilazioni genitali femminili. E ancora. La
proposta di legge presta attenzione ai soggetti più deboli, come i
rifugiati e i richiedenti asilo, minori, donne incinte, detenuti e
vittime della tratta. Vengono inoltre riconosciuti i titoli
professionali. E’ promossa e valorizzata la promozione della
convivenza interculturale, nonché l’accesso degli immigrati al
servizio civile regionale. Molte di queste misure sono già
previste.

La proposta di legge, il testo si compone di 9 capi e 37 articoli, sembra un pò una provocazione al Governo. Bisogna capire dove trovare i fondi per questa operazione. I fondi non ci sono e la Lega Nord allunga i tentacoli, imponendo misure razziste a livello nazionale. Le classi ponte, l’stp "registrato", le impronte digitali e le schedature, sono l’ultimo atto di un decennio di delirio securitario. Come coniugare la proposta regionale con le politiche nazionali? Per non parlare delle politiche locali di sceriffi (dello staesso partito) con manganelli e spry urticanti? 

Manifestazione cittadina antirazzista il 22 novembre

manifesto

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