La crisi economica non si arresta. Continuano a chiudere le aziende e migliaia di lavoratori restano a casa. Adesso è arrivata la doccia fredda della Giopescal, azienda storica che negli anni settanta arrivò a Livorno e famosa nel campo della lavorazione del pesce. Dal 31 dicembre tutti a casa. Il gruppo Giolfo e Calcagno, proprietario al 100% dell’azienda, ha deciso di dismettere tutte le sue attivita’ licenziando 150 lavoratori tra le sedi di Livorno, Genova e Bari. La protesta dei lavoratori non si è fatta attendere.
A Livorno, lungo via Leonardo Da Vinci, la strada che collega a Tirrenia, e fino all’innesto della superstrada Firenze-Pisa-Livorno provocando forti rallentamenti al traffico è stato organizzato un numeroso presidio. Per i sindacati è una doccia fredda anche perche’ l’azienda era in salute e ha chiuso gli ultimi due bilanci d’esercizio ampiamente in attivo’. A Livorno lavorano 97 dipendenti, mentre a Bari la Giopescal ha un piccolo centro di produzione con sei dipendenti e a Genova hanno sede gli uffici amministrativi con una quarantina di altri lavoratori. Nel giugno del 1971 viene acquisito lo storico stabilimento di Livorno ex GENEPESCA.
Lo stabilimento di Livorno ha in concessione dall’Autorità Portuale l’uso di una banchina di 82 metri, importantissimo in quanto permette di far sì che il prodotto della pesca possa essere scaricato dalla nave ed immagazzinato immediatamente in cella frigorifera oppure riversato sul mercato. Il rilevante vantaggio logistico ha consentito di estendere accordi di collaborazione internazionale che culminano con una JVC con la flotta sovietica (SOVITPESCA: 50% G&C, 50% SOVRYBFLOT).