“Mai dire mai”, campagna contro l’ergastolo: una lotta senza voce che ha bisogno di tutti

Dal 1° dicembre un migliaio tra ergastolani e altri detenuti sono di nuovo in sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo. Hanno deciso di riprendersi la propria vita e di abbattere l’isolamento lottando, con i mezzi che hanno, col proprio corpo dunque. Questa lotta non ha voce all’esterno dell’istituzione, se non grazie alle associazioni di volotariato ed ai parenti dei detenuti, è una lotta che non trova spazio nei tempi e nei parametri dei mass media. Un servizio di un minuto e mezzo viene fatto da La7 (visibile qui). Per questo riteniamo fondamentale riportare l’attenzione su tale questione, invitiamo a informarsi e a contribuire a questa campagna, una delle tante rivendicazioni necessarie per un mondo senza repressione.

Promotrice dello sciopero, dopo i detenuti, e mezzo fondamentale di coordinamento, è l’Associazione Pantagruel,
la quale insieme ad altre realtà che stanno muovendosi sul territorio, segue da
tempo il tema dell’ergastolo e della sua abolizione e si è presa carico
di diventare uno dei punti di riferimento attraverso una segreteria
organizzativa, per lavorare seriamente su questo tema così importante
ed impegnativo.

La campagna “Mai dire mai” comprende a
fine maggio 2007, circa 300 ergastolani italiani, stanchi di morire un
po’ tutti i giorni e preferendo morire una volta sola, hanno scritto
una lettera provocatoria al Presidente della Repubblica italiana per
chiedere che la loro pena dell’ergastolo fosse tramutata in pena di
morte.

Dal primo dicembre 2007 quasi ottocento ergastolani
e 13.000 persone, tra altri detenuti, parenti, amici, cittadini,
volontari hanno portato avanti uno sciopero della fame per chiedere che
venisse discussa in Parlamento la proposta di legge della Senatrice
Maria Luisa Boccia per l’abolizione dell’ergastolo.

Le prossime iniziative in programma sono:

•  uscita del libro “Mai dire mai” Il risveglio dei dannati!” che fa
una cronaca su come si sia arrivati allo sciopero della fame del primo
dicembre 2007, sullo svolgimento dello sciopero stesso, sulle
valutazioni date dai detenuti ergastolani, sul futuro delle prossime
lotte e che raccoglie scritti di ergastolani sotto forma di poesie,
lettere, pensieri, interventi tutti sul tema, ovviamente,
dell’ergastolo;
•  presentazione alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo
di un ricorso inviato dagli ergastolani italiani, perché questa si
pronunci sulla pena dell’ergastolo in Italia;
•  a partire dal primo dicembre 2008, sciopero della fame degli
ergastolani e di tutti coloro che sono solidali alla campagna, questa
volta organizzato a staffetta di settimana in settimana e di regione in
regione.

Si è da poco costituita un’associazione che si chiama “Liberarsi
e che si occuperà solo di ergastolo e di differenziazione del regime
penitenziario, a livello locale, nazionale e internazionale.

Associazione Liberarsi c/o Associazione Pantagruel
Via Tavanti, 20 – 50134 – FIRENZE (Italia)
Tel/fax 00.39.055.47.30.70
e-mail: assliberarsi at tiscali.it

Fonte: Informacarcere.it

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Una vicenda piccola piccola. Riflessioni su corpi, potere, carcere e affettività.

 

 

 

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