Mobilitazione serale per gli insegnanti della Rete precari della scuola di Pisa, che in occasione del “No Gelmini day” hanno organizzato un volantinaggio presentandosi ieri intorno alle 18.00 nel bel mezzo dell’incrocio davanti alla Coop di Cisanello, “armati” di spugne, bottiglie di acqua saponata e vistosi cartelloni. Contemporaneamente alcuni pannelli informativi sulla “riforma” Gelmini sono stati esposti davantiall’entrata del supermercato.
La singolare iniziativa,alludendo ironicamente alle disastrose prospettive occupazionali per migliaiadi insegnanti precari, mirava inoltre a sensibilizzare l’opinione pubblica intornoalle pesanti conseguenze dei tagli di personale e di risorse, previsti dallalegge di riforma della scuola appena approvata, sul livello qualitativogenerale della scuola pubblica.
Di seguito pubblichiamo ilvolantino distribuito agli automobilisti:
Cara/o cittadina/o,
i “lavavetri” che si sono accostati oggi alla tuaauto hanno iniziato da poco a praticare questo nuovo lavoro. Siamo insegnantiprecari, ossia ogni anno a Giugno scade il nostro contratto e a Settembredobbiamo trovarci un nuovo incarico. Ma, dall’anno prossimo, abbiamo pensatoaddirittura ad una nostra ricollocazione professionale, visto che il nostrodatore di lavoro, la Ministra della Pubblica (?) Istruzione, Maria StellaGelmini non vuole più assumerci. Infatti, grazie alla legge 133, approvataquest’estate, nei prossimi tre anni saranno eliminati 87.400 docenti e44.500 tecnici amministrativi delle scuole, ai quali non resterà quindi cheandare a fare i “lavavetri” ai semafori delle città (sempre che solerti sindacidifensori dell’ordine e della sicurezza non ci vietino di fare anche questolavoro).
Potresti pensare che gli insegnanti precari sianosolo una piccola frazione del totale dei docenti. In realtà, i più“fortunati” di noi, che svolgono una supplenza annuale, sono circa 142.000.Ad altri (circa 150.000) va ancora peggio e toccaattendere che qualche loro collega vada in malattia o in maternità per avereuna supplenza temporanea.
Senza il lavoro dei precari le scuole italiane nonandrebbero avanti. Alcuni di noi sono precari da oltre vent’anni e ora, anzichépromuovere la nostra stabilizzazione, la Ministra Gelmini ci dice che “nellascuola non c’è posto per tutti”. Ma allora perché ci hanno fattofrequentare costose scuole di specializzazione a numero chiuso e ci hanno fattolavorare come precari per tanti anni?
I tagli decisi dal governo avranno una ricadutanegativa sulla qualità del sistema scolastico. Nelle scuole elementari verràcancellato il modello di tre insegnanti su due classi, aventi un livello pariteticoe una gestione collegiale. Nelle scuole medie e nelle superiori, soprattuttonegli istituti tecnici e professionali, sarà ridotto l’orario scolastico,a svantaggio di quei ragazzi per i quali la scuola è spesso l’unica fonte diapprendimento. Infine, in tutte le scuole sarà aumentato il numero medio dialunni per classe, rendendo sempre più difficile l’attività didattica erelegando così la scuola ad una funzione di “parcheggio” anziché di crescitacivile, sociale e culturale.
Il rinvio di alcuni aspetti delle riforme della MinistraGelmini non ci tranquillizzano affatto. Infatti, è confermato il taglio di 8miliardi alla scuola pubblica imposto dal Ministro Tremonti. È questo ilprezzo che il governo vuole fare pagare ai lavoratori della scuola per trovarerisorse per far fronte alla crisi economica. Analogo prezzo pagheranno tantilavoratori di tanti settori, per i quali si annunciano già in queste oremassicci licenziamenti. Tra qualche mese, rischiamo di contenderci il lavoroai semafori con i licenziati di altre categorie!
Per impedire che accada tutto questo, occorre mobilitarsi. Per questo,ti chiediamo di partecipare da cittadina/o alle iniziative in difesa dellascuola pubblica che faremo fino a quando il governo non avrà ritirato i suoiprovvedimenti.
Rete dei Precari dellaScuola di Pisa
precariscuola.pisa@gmail.com