I Cobas chiedono di stabilizzare i precari e respingere la privatizzazione dell’università attraverso le fondazioni

Riportiamo di seguito il comunicato dei "Cobas Pubblico impiego", in merito alla stabilizzazione dei precari dell’università di Pisa:

In attesa della definitiva approvazione del DDL 1441 (che chiuderà DEFINITIVAMENTE i percorsi di stabilizzazione del personale precario) il personale precario tecnico ed amministrativo dell’Università di Pisa attende ancora l’attuazione di quel percorso che dovrebbe portare alla assunzione di circa 100 lavoratoritrici. Numeri non certo elevati se pensiamo alle dimensioni dell’Ateneo Pisano e al numero (elevato) di dipendenti che negli ultimi 34 anni sono andati in pensione lasciando vacanti ruoli e funzioni all’interno delle biblioteche, dei laboratori e degli uffici.
La volontà del Governo è ormai chiara, ossia quella di non stabilizzare grandissima parte dei precari, bloccare il turn over negli atenei per poi procedere alla traformazione degli atenei da enti pubblici in fondazioni private (così a queste Fondazioni decise da pochi membri di un consiglio di ateneo passranno le proprietà universitarie che ammontano a svariati milioni di euro). In questo contesto (preoccupante perchè il diritto allo studio e al lavoro vengono ogni dì calpestati), rimane valida la proposta di assumere tutti gli stabilizzandi anche ad orario ridotto, naturalmente pro tempore per consentire a tuttie la stabilizzazione..
Da parte nostra è solo questione di giorni, ossia quando il Ministero ufficializzerà al Rettorato il rispetto da parte dell’ateneo pisano del limite del 90%, per il 2008, allora a quel punto non saranno tollerati ulteriori ritardi a danno dei lavoratori, si dovrà procedere alla stabilizzazione senza se e senza ma;
Il magnifico Rettore sta poi trattando con la Regione Toscana la trasformazione, anche dell’Università di Pisa, in fondazione. Sorgono spontanei alcuni quesiti:
I capitali dovrebbero essere messi dalla Regione e da altri enti pubblici (quali?)
E’ singolare, oltre al fatto che si prendano appieno i "consigli" del Governo (ma non è una novità visto che sono proprio le amministrazioni di centro sinistra a servirsi più di tutte delle norme contenute dalla 133 in materia di gestione del personale…), che gli organi accademici ed i lavoratori non siano stati affatto coinvolti, anzi tenuti totalmente all’oscuro (eppure si parla della privatizzazione dell’università e di cambiamenti non certo di poco conto). Alle spalle di dipendenti, precari, ricercatori e studenti si sta consumando l’ennesimo attacco al diritto allo studio e al lavoro

Cobas pubblico impiego

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