Lucca vs. Pisa: la guerra delle ordinanze

Sindaci di “sinistra” lanciano provvedimenti contro rom e senegalesi. Sindaci di destra rispondono con provvedimenti contro i cibi etnici: la sfida è aperta. Si è celebrata da poco la giornata della memoria, voluta dal Parlamento nel 2000 per ricordare, come recita il testo della legge istitutiva, ‘nel giorno dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione….. nonché tutti coloro che anche in campi e schieramenti avversi si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati’. Pisa celebra questa data con molte iniziative, associate tra loro in un programma promosso dalla Prefettura e dagli Enti Locali: il Sindaco pronuncia il discorso, il Prefetto attacca 16 medaglie ai perseguitati di allora. La retorica stomachevole di questi figuri certe volte è difficile da sopportare: se qualcuno non ha ancora capito ciò di cui si sta parlando veniamo subito al dunque. Ci sono soggetti che, perseguitati allora, lo sono pure oggi. Perseguitati proprio da persone come un sindaco che emette ordinanze di sgombero, in accordo con il prefetto, dei campi Rom. Circa sessant’anni fa, la notte tra il 2 e 3 agosto 1944, il "campo degli zingari" del campo di morte di Auschwitz-Birkenau venne chiuso dopo che l’ultimo gruppo di 2.897 zingari reclusi fu sterminato. Il "Campo degli Zingari" era stato costruito nel febbraio 1943 come sezione separata della fabbrica di morte dove, secondo le ultime stime, sono morti 1,1 milioni di Ebrei. Il "Campo degli Zingari" era stato concepito come un "campo famiglia" nel quale uomini, donne e bambini venivano rinchiusi assieme. Dei 23mila zingari internati ad Auschwitz-Birkenau, solo 3mila sono sopravissuti. Secondo Franciszek Piper, lo storico che dirige il Museo Statale Auschwitz-Birkenau, la maggior parte di loro sono morti di fame e malattie. Dopo gli Ebrei e i Polacchi (circa 70-75mila vittime), i Rom sono stati il terzo più numeroso gruppo nazionale sterminato dai nazisti ad Auschwitz-Birkenau. Secondo le diverse stime i morti per mano dei nazisti tra le fila degli zingari arrivano a contare tra 500.000 e 1,5 milioni di persone. Il "Porrajmos", o Olocausto in lingua romany, è un tema ad oggi poco studiato. Il discorso del sindaco ovviamente non faceva riferimento agli zingari e forse è un dato positivo visto le che da tempo rivolge le sue attenzioni nei loro confronti e i risultati si vedono. Nel meraviglioso discorso che il nostro primo cittadino ha fatto, riportato da pisainforma.it, ci sono però riferimenti ai "pregiudizi contro la cultura dell’accoglienza", "la paura nei confronti dei diversi e degli immigrati". Ovvero alle basi della sua politica, incentrata attorno ad una serie di ordinanze fantasiose che mirano a cercare consensi sfruttando ansie e paure diffuse, come quella, pare intramontabile, per lo straniero. Di fronte ad una crisi economica che decurta paurosamente il potere d’acquisto (e non solo), è sempre più facile lasciarsi soffocare dal bombardamento politico e mediatico che suggerisce di prendersela con chi sta peggio anzichè con i veri responsabili di questa crisi economica e politica. La particolarità di Filippeschi, come di molti altri politici del PD, è che nonostante faccia a gara con ordinanze fantasiose e razziste con i colleghi di centrodestra dei vicini comuni, riesce poi a cambiare maschera e a lanciarsi in discorsi candidi che abbiano la "capacità di fronteggiare gli antichi odi e le vecchie e nuove intolleranze". A Lucca è di questi giorni la notizia dell’ordinanza che, forse per garantire l’italianità del cibo in città, altrimenti deturpata da pericoloso cibo etnico e infedele, vieta l’apertura di negozi che vendono Kebab in centro. Nel testo di un’ordinanza che quanto a fantasiosità può tranquillamente competere con le ordinanze che vietano di usare un linguaggio volgare o di sputare per terra, il provvedimento è motivato dal " fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l’attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse". Lasciando perdere l’assurdità dell’idea secondo la quale il decoro di una città può essere salvaguardato rendendola una sorta di vetrina che è possibile guardare ma con la quale non è possibile interagire, è palese il razzismo di un provvedimento che non vale per tutti ma solo per “etnie diverse”. Da quando in qua l’eleganza e il buon gusto sono una prerogativa italiana? È impossibile pensare che anche un ristorante etnico possa essere un luogo elegante e curato? Il becero razzismo che sta dietro un’ordinanza del genere è così palese che non merita ulteriori parole. D’altra parte non è la prima volta che i governanti lucchesi fanno capire cosa pensano di fascismo e razzismo. Per anni la città ha ospitato, il 25 aprile, manifestazioni di Forza Nuova dedicate al ricordo di gerarchi fascisti vari. D’altra parte a Lucca Forza Nuova, partito fondato da due ex esponenti di spicco dei NAR con vent’anni di latitanza sulle spalle, può vantare un assessore. A Pisa invece Filippeschi usa i suoi giornali (vedi Il Tirreno) per lanciare moniti rassicuranti, dicendo che la sua è la città dell’accoglienza da sempre e, essendo lui di "sinistra", non c’è niente da temere. In un incontro pubblico, ha però chiarito la situazione: lui è costretto ad "attuare politiche di destra per catturare l’elettorato di quella parte, altrimenti alle prossime elezioni un possibile ballottaggio avrà risultati ben diversi". Ragionamento ineccepibile, il paese si sposta a destra e lui dove và? A destra, è ovvio.

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