Palestina: Israele continua ad uccidere. Bombardamenti su tutta la striscia di Gaza

Raid e incursioni israeliane si moltiplicano. Scompaiono i detenuti di Gaza, colpito duramente il confine tra Egitto e Striscia. L’occupazione continua. Non solo dal cielo, ma anche via terra.

 Gaza – Precipita la situazione a Gaza. Fonti mediche palestinesi
dell’ospedale Naser, a Khan Yunes, hanno confermato al corrispondente
di Infopal.it a Gaza il ferimento di 12 cittadini palestinesi, a
seguito di un bombardamento israeliano contro una moto, avvenuto a
ovest della città di Khan Yunes, a sud della Striscia di Gaza. La moto
stava passando vicino all’ospedale.

Testimoni oculari hanno riferito che un aereo da ricognizione
israeliano ha sparato almeno un missile contro la moto, su cui
viaggiavano due appartenenti alle brigate della Resistenza Popolare,
ferendo, oltre ai due, anche dieci studenti.

 Oggi, all’alba, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato
14 cittadini palestinesi durante le operazioni d’incursione e
perquisizione eseguite in diverse zone della Cisgiordania. Fonti
israeliane hanno riferito che gli arrestati sono delle province di
Betlemme e Hebron e sette sono della cittadina di Suwef. Tutti i
fermati sono stati trasferiti in centri d’interrogazione.

Le forze di occupazione israeliane continuano quotidianamente a fare
irruzione e a compiere perquisizioni nelle case palestinesi in
Cisgiordania, recando danni al loro interno e servendosi sempre del
solito pretesto della caccia ai ricercati.

Su un altro fronte, Abdelnaser Farawneh, il ricercatore
specializzato nelle questioni dei detenuti, ha affermato che le
autorità di occupazione israeliane hanno trasferito un certo numero di
palestinesi, arrestati durante l’ultima aggressione israeliana contro
Gaza, in località ignote. Farawneh ha riportato quanto detto da vari
reclusi nella prigione del deserto del Negev, i quali, per puro caso,
martedì scorso avevano incontrato, al momento del loro arrivo in
carcere, un gruppo di detenuti di Gaza; erano 17 e si stavano
preparando per lasciare il posto. Da loro hanno saputo che la direzione
del carcere li aveva informati della decisione di liberarli e
trasferirli direttamente al passaggio di Eretz, mentre gli altri
reclusi detenuti insieme a loro nel padiglione G sono stati spostati al
padiglione B. Qualcuno di questi ultimi è stato messo in isolamento.
Finora non si conoscono i loro nomi e nemmeno quanti siano.

Farawneh ha espresso la sua preoccupazione perché il gruppo che
avrebbe dovuto essere liberato non è mai giunto al passaggio di Eretz.
Ciò significa che i detenuti sono stati condotti in luoghi segreti su
cui le autorità di occupazione non hanno ancora rivelato nulla.

Si ricorda come le forze di occupazione israeliane, fin dal primo
giorno dell’aggressione contro Gaza, rifiutino di consegnare alla Croce
Rossa o all’ANP il numero e la lista con i nomi di coloro che sono
stati arrestati. Non permettono nemmeno alle associazioni per i diritti
dell’uomo e agli avvocati di visitarli o incontrarli.

 

 Ieri, mercoledì, le brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, si
sono opposte alla penetrazione delle forze speciali israeliane nella
zona est di al-Magazi, al centro della Striscia di Gaza. In un
comunicato stampa hanno rivendicato il lancio di tre granate contro le
forze sioniste, i cui bulldozer hanno distrutto campi di cittadini
palestinesi.

Testimoni oculari hanno riferito che tre corazzati e due bulldozer
sono partiti dalla postazione militare di Abu Safiyah, avanzando per
500 metri nella zona est di al-Magazi; hanno quindi iniziato a
distruggere ampie distese agricole. La resistenza palestinese si è
scontrata con le forze speciali penetrate nella zona.

I testimoni hanno aggiunto che altri cinque mezzi corazzati e
quattro bulldozer si sono mossi dal portone della scuola, a est della
cittadina al-Masdar, per 50 metri, dando inizio a una vasta operazione
di rastrellamento anche dei campi di coltivazione. Forze speciali
sioniste sono inoltre salite sul tetto di una casa di proprietà della
famiglia Abu Safiyah.

Infopal.it

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