Il Senato trasforma i medici in spie con l’obbligo di segnalazione. Vince lo stato di polizia

Approvato l’emendamento che sopprime le garanzie dell’art 35, da questo momento in poi i medici avranno l’obbligo di fare i "delatori". Non solo vi saranno gravi conseguenze per la garanzia del diritto alla salute per i migranti, ma vi sranno anche gravi conseguenze sociali. La sconfitta è innanzitutto di tutta la società civile.

"Secondo il Senato della Repubblica italiana, dall’entrata in vigore delle norme contenute nel disegno di legge 733 – il pacchetto sicurezza -i medici ed il personale ospedaliero potranno, anzi, dovranno segnalare gli stranieri non in posesso del permesso di soggiorno che si rechino presso le strutture sanitarie per ricevere le cure urgenti, indifferibili, ma anche indispensabili.
Non si potrà, ovvio, rifiutare di curare i pazienti, ma ci sarà l’obbligo di segnalare all’autorità competente le situazioni di irregolarità al fine dell’adozione di provvedimenti di espulsione.

L’art. 35 del T.U. sull’immigrazione prevedeva il divieto di segnalazione da parte del personale sanitario degli irregolari. Si trattava di una norma concepita per evitare che l’eventuale timore di essere segnalati alle autorità di Polizia, potesse inibire i migranti irregolari a rivolgersi alle strutture ospedaliere.

I medici di tutte le associazioni di categoria si sono più volte espressi in maniera fortemente contraria a questa modifica del TU che, dicono, si scontra evidentemente con i principi deontologici della professione.

Ma la stessa soppressione di questo divieto, oltre ad avere ripercussioni sulla vita dei migranti irregolari, non mancherà di rendere tutti noi più insicuri.
Malattie non curate, patologie affrontate solo in stato avanzato, rischiano di avere risvolti pericolosi anche sulla salute pubblica generale ed inoltre graveranno in termini di costi ancor di più sul Servizio Sanitario Nazionale."

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa

(meltingpot.org

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