Cambia il sistema bibliotecario d’Ateneo. Preoccupati gli studenti e i lavoratori, si aspettano tagli ai servizi

Riportiamo di seguito il comunicato scritto dagli studenti dell’onda – Università 2.0 – e dai lavoratori delle biblioteche dell’Ateneo di Pisa.


Il comunicato entra nel merito del nuovo regolamento del sistema bibliotecario d’ateneo, gli studenti e i lavoratori esprimono le loro preoccupazioni sulla base di un nuovo assetto che sembra potrà favorire l’applicazione dei tagli sui servizi.
Gli studenti e i lavoratori convocano la prossima assemblea per martedì 17 febbraio alle ore 15.00 a Palazzo Matteucci, in piazza Torricelli angolo piazza Dante, Pisa.

La biblioteca è cambiata … e si vedranno presto i risultati

Con un decreto del Rettore è stato emanato il nuovo regolamento del sistema bibliotecario d’Ateneo. Il decreto emanato il 29 dicembre, il 1 gennaio 2009 è entrato in vigore. In linea con il nuovo Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, datato 8 ottobre 2008, anche il nuovo regolamento del sistema bibliotecario è basato sull’accentramento finanziario e delinea un nuovo sistema organizzativo.

Le nuove figure saranno: Il coordinatore; il Comitato di indirizzo e controllo; il Direttore. Vogliamo porre l’attenzione sulla composizione del maggiore organo decisionale, ovvero il Comitato con a capo il Coordinatore. Il Coordinatore viene delegato del Rettore e rimane in carica per la durata del mandato di quest’ultimo. Una figura legata alla carica più alta del nostro Ateneo. Le sue funzioni sono: coordinare il comitato e presiederlo; una volta approvato il bilancio di previsione del sistema, assegnare quote del bilancio al direttore del sistema e, relativamente a ciascuna biblioteca, al rispettivo presidente.

Le funzioni del comitato sono: svolgere compiti di indirizzo generale in merito alle scelte tecniche strategiche; formulare criteri e direttive per gli acquisti di interesse generale. Il comitato inoltre verifica la gestione in base agli obiettivi fissati; approva la relazione sul funzionamento delle strutture, il bilancio preventivo e il conto consuntivo annuali predisposti dal coordinatore, di concerto con il direttore del sistema, avvalendosi del segretario amministrativo; esercita tutti i compiti propri dei consigli dei centri di spesa. Il comitato dura in carica quattro anni accademici ed è composto da:
a) il Coordinatore;
b) sei presidenti delle biblioteche, designati dai presidenti stessi
(quindi provenienti dall’ambito della docenza);
c) il direttore del sistema; (molto probabilmente l’attuale dirigente del sistema bibliotecario, ovvero un tecnico amministrativo di categoria EP)
d) un rappresentante dei direttori di biblioteca, con funzioni consultive (tecnico amministrativo di categoria D o EP).

Chi fino ad oggi ha gestito le politiche bibliotecarie operativamente, ovvero i direttori delle biblioteche, ora è relegato a semplici funzioni consultive. È grave pensare che una rappresentanza di docenti possa indirizzare le politiche di tutto il comparto bibliotecario, lasciando al dirigente di quel servizio (un amministrativo del settore) solo funzioni di natura consultiva e di applicazione delle direttive dei docenti. Ricordiamo inoltre che i Direttori di biblioteca sono personale tecnico amministrativo di categoria D o EP con mansioni dirigenziali e quindi hanno dirette responsabilità sulla funzionalità dei servizi, mentre i docenti che non hanno prerogative amministrative, non rispondono direttamente del corretto funzionamento dei servizi, o magari delle ricadute di eventuali tagli sui medesimi.

E proprio sulle nuove politiche economiche in campo bibliotecario bisogna soffermarsi. Nell’ultimo bilancio è stato approvato l’ennesimo taglio al servizio bibliotecario. Due anni fa la decurtazione, già considerata drammatica, ruotava attorno al centinaio di migliaia di euro; con il nuovo bilancio si prevede un taglio del 30%, vale a dire che se approssimativamente prima i fondi erano 800.000 euro, ad oggi saranno disponibili solo 560.000 euro per i servizi. A questo va sommata l’aggravante (in termini di spartizione della torta), della costituzione di un nuovo centro di responsabilità: Giurisprudenza.

La torta dunque è sempre più piccola e una persona in più siede al tavolo della spartizione. Inoltre in base a questa riorganizzazione del sistema chi decide dei tagli non ne subisce le conseguenze, in quanto i suoi introiti di docente non sono certamente legati al servizio che gestisce.

Questa nuova riorganizzazione è un preludio alle nuove modifiche che coinvolgeranno l’Ateneo con l’approvazione del nuovo Statuto. Nel nuovo Statuto infatti, si prevede la sparizione degli attuali dipartimenti, trasformati in 21 scuole attraverso opere di accentramento finanziario. Qualcuno sponsorizza questo nuovo assetto, parlando di un modello di smaltimento della burocrazia, ma mai tale affermazione fu più falsa, visto che anzi la prospettiva è che le pratiche burocratiche rallentino le operazioni e si moltiplichino. Infatti i nuovi centri di responsabilità avranno da mantenere una propria documentazione, per far fronte alle eventuali perdite di fatturazioni o altro nel passaggio tra sede e centro direzionale.
Ad oggi la situazione è la seguente. Le biblioteche hanno riaperto, ancora i nuovi organi non sono attivi e non è ancora stato approvato il nuovo bilancio, da cui le varie strutture dovranno d’ora in avanti attingere le risorse. Per questo motivo sono fermi tutti i servizi che finora andavano avanti grazie all’autonomia di cassa delle biblioteche, come il prestito interbibliotecario, ma anche banalità che servono a mandare avanti il servizio come l’acquisto della cancelleria.

Ci chiediamo come mai tutta questa fretta… come mai un documento di tale importanza venga fatto entrare in vigore tra il 29 dicembre e il 1 gennaio?

Probabilmente le motivazioni non sono delle più nobili, c’è il sospetto che la nuova struttura serva appunto a far passare sotto silenzio i tagli sui servizi bibliotecari. È dunque necessario avvertire già da ora, che né gli studenti né i lavoratori accetteranno le eventuali decurtazioni o sull’orario di apertura delle sedi o, per esempio, sulle risorse elettroniche (una delle maggiori voci di spesa del comparto).

I motivi pensiamo siano ovvi, gli studenti, negli ultimi anni hanno visto aumentare sempre più le tasse d’iscrizione e non sono certo disposti a rimanere fermi di fronte ad un meccanismo inversamente proporzionale per cui pagare di più corrisponde a minori e peggiori servizi. Il personale è seriamente preoccupato, soprattutto i dipendenti esternalizzati delle cooperative, legati dunque ad un appalto, da sempre costretti a lavorare per pochi soldi e con una discontinuità tale da riuscire a identificarli come precari anche nei casi di applicazione di contratti a tempo indeterminato.

Un taglio sull’orario di apertura significherebbe un ulteriore taglio sul salario, già ridicolo adesso, o addirittura potrebbe significare la perdita di un posto di lavoro, visto che alcuni sono impiegati interamente sui servizi di apertura serale delle biblioteche, che già una volta i dirigenti hanno minacciato di tagliare.

I dipendenti strutturati vedranno comunque aumentare il carico di lavoro, proprio perchè il centro di responsabilità non snellirà le pratiche, ma le renderà anzi, più lunghe e farraginose. Trascorsi venti giorni, a partire dal 19 gennaio, questa nuova macchina organizzativa, prenderà il via, almeno speriamo che per quella data effettivamente si sia sbloccata l’attuale situazione di stallo.

In data 19 gennaio è stata fatta la prima nomina, il presidente della biblioteca di matematica, prof. Roberto Barbuti, ordinario del settore scientifico disciplinare informatica INF/01 è delegato del Rettore nella funzione di coordinatore.
Il nostro appello va a quelle persone che entreranno nel comitato e a quelle che ricopriranno le altre cariche, affinchè non prestino il fianco alle ormai chiare volontà della governance del nostro ateneo.

Volontà palesi di far ricadere i tagli imposti da questo governo sulla testa dei soliti soggetti, da sempre in fondo alla scala gerarchica nell’Università, ovvero sugli studenti e sui lavoratori, soprattutto precari, ma anche su chi precario non è.

Martedì 17 febbraio alle ore 13.00 si svolgerà la prossima assemblea a cui sono invitati gli studenti e tutti i lavoratori delle biblioteche. L’incontro si svolgerà presso palazzo Matteucci in piazza Torricelli angolo piazza Dante.

Università 2.0.
Alcuni lavoratori strutturati e esternalizzati delle biblioteche

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