Eluana Republic

L’esito istituzionale del caso Eluana Englaro, ovvero quello di uno scontro sull’attribuzione dei poteri tra organo dello stato, è sia sorprendente che del tutto naturale.
I fatti in sé sono di straordinaria chiarezza: su una materia ritenuta etica, e quindi di indirizzo complessivo del sistema delle norme, la presidenza del consiglio ritiene di operare con decretazione d’urgenza oppure con una legge ordinaria approvata in tempi rapidi. La presidenza della repubblica, garante della prassi costituzionale di ogni processo legislativo, non ritiene che ci siano le condizioni di urgenza per un decreto e, a quanto si legge, probabilmente neanche per una legge ordinaria in tempi rapidi (visto che una legge complessiva sul settore è all’esame in parlamento).

Se però il contesto politico-istituzionale fosse meno agitato questa contrapposizione, tra presidenza del consiglio e presidenza della repubblica, potrebbe avere caratteri congiunturali o comunque limitati nel tempo.
Il punto è che da tempo sia il centrodestra che il centrosinistra, compresa la presidenza della repubblica, alimentano un dibattito sulle riforme istituzionali e costituzionali. Che, nelle varie articolazioni, ha due punti in comune: il rafforzamento del processo decisionale di almeno un organo dello stato e la riduzione del potere autonomo della magistratura. Insomma, qualcuno deve essere sovrano in Italia, al di sopra della legge, e deve rispondere alla complessità sociale con competenze autoritarie rafforzate.

Nel corso degli anni infatti si è parlato, alternativamente, di rafforzamento del potere del premier o del presidente della repubblica. Comunque di una carica singola a detrimento delle cariche rappresentative e dell’articolazione dei poteri all’interno dello stato.
Con il pragmatismo opportunista che lo contraddistingue Silvio Berlusconi ha, di fatto, impugnato il caso Eluana per attribuirsi maggiori poteri rispetto al presidente della repubblica. Fatto curioso per un premier che aspira alla carica di presidente della repubblica come fase di coronamento della propria carriera politica. Ma il Berlusconi di domani è pronto benissimo a smentire quello di oggi anche se, al momento, occupa la carica di presidente del consiglio ed è ora che chiede maggiori poteri magari sinistrando un equilibrio tra organi dello stato dato per fatiscente da tutte le forze attualmente in campo.

Insomma il caso Eluana, dal punto di vista istituzionale, prefigura oggi contraddizioni all’interno dei poteri dello stato che ne preparano altre più devastanti domani.
Del resto, tra pressioni vaticane in materia di etica "della vita" e necessità di rispondere alla crisi con un potere rafforzato che lo blindi dalle contraddizioni sociali ed economiche, il governo Berlusconi non ha avuto dubbi. Le decisioni si prendono non solo in materia ma anche accumulando maggior potere reale dell’esecutivo. Con questo modo di governare la DC, con 50 anni ininterrotti di presenza in maggioranza, dopo pochi anni si sarebbe trasformata in un regime monarchico dispotico di tipo orientale. Ma Berlusconi governa così: nel momento in cui decide cambia forma e natura delle istituzioni in cui opera.

Fanno sorridere adesso le affermazioni allarmate degli apprendisti stregoni del PD, che con Berlusconi hanno contrattato una legge elettorale alle Europee che toglie ogni spazio attuale alla sinistra. Si tratta un ceto politico, quello del centrosinistra, che da 15 anni della convivenza e della connivenza con Berlusconi ha fatto ragione d’essere. E sarà questa ragione d’essere che porterà il centrosinistra così come lo conosciamo all’estinzione.
Nel frattempo Eluana Englaro e le istituzioni della repubblica condividono lo stesso lettino e le medesime apparecchiature. Che il destino della tronfia repubblichetta di Mameli e del tetro sistema dei partiti passi anche dalla vicenda in una persona nutrita artificialmente è davvero uno scherzo curioso della storia. Curioso ma, visto lo spessore storico e morale della repubblica italiana, del tutto appropriato.

 

Articolo di nique la police, tratto da Senza Soste.it,
7 febbraio 2009

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