dell’Università cittadina a 1 anno (per 2 studenti, 11 mesi per il
terzo) per "resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale". Nei
fatti sono stati ritenuti rei di aver partecipato ad un presidio di
contestazione contro la presenza di esponenti del Fuan all’interno
dell’università nella primavera del 2007. Il presidio si concluse con 2
violenti cariche della Polizia fino al primo piano dell’ateneo, ferendo
uno studente (3 punti di sutura e un trauma cranico) e non lesinando
generose "attenzioni" anche a altri studenti che attraversavano
l’atrio, così come nei confronti di un lavoratore dell’università.
Fatto non secondario, neofascisti, Digos e Polizia entrarono
nell’ateneo mezz’ora prima dell’orario d’apertura dell’università senza
alcuna autorizzazione da parte del Rettore.
Una condanna politica
La gravità della sentenza sta tutta nella sproporzione tra quanto
realmente commesso e quanto viene comminato agli studenti (1 anno di
reclusione), studenti che furono selvaggiamente caricati e che
cercarono di difendersi facendosi scudo di quanto presente nell’atrio
(bacheche mobili e bidoni della spazzatura). Fatto ancora più grave, le
ragioni addotte dal Pm Tatangelo (una carriera costruita sulla
persecuzione dei movimenti) per giustificare la sentenza. Il Pm
chiedeva di condannare gli imputati non per quanto da loro realmente
commesso ma per la loro identità politica e per la loro biografia
militante: un altro esempio di interramento dell’habeas corpus. Da
ricordare che la detenzione domiciliare cautelativa di 20 giorni
inflitta ai tre studenti fu sospesa dal Tribunale del Riesame per
evidenti discrepanze tra la ricostruzione soggettiva dei Digos e quanto
ripreso i video dalle copiose telecamere delle forze dell’ordine.
Il giudice ha però deciso di accettare le ragioni del Pm…
Dopo gli arresti cautelativi ci fu un’importante mobilitazione
nell’università cittadina e numerosissimi attestati di solidarietà da
collettivi universitari di tutto il paese. Gli studenti del collettivo
universitario autonomo hanno oggi ribadito in una conferenza stampa le
ragioni dell’antifascismo e la volontà di continuare a mobilitarsi su
ogni livello possibile di lotta: saperi, diritti,
antirazzismo,antifascismo!