“Le istituzioni devono far pagare a chi delocalizza”. Il caso Saint Gobain, ne parlano i Cobas

Il gruppo Saint Gobain ha pubblicato i dati sull’andamento del 2008 e i ricavi hanno registrato una crescita del 3,7% a cambi costanti (+0,9% a cambi correnti) e si sono attestati a 43,8 miliardi di euro.

Ma le attività del gruppo sono estremamente variegate , per esempio la crisi già a metà del 2007era legata ad operazioni finanziarie e immobiliari sbagliate che avevano bruciato la ricchezza prodotta dall’industria.

Il gruppo Saint Gobain ha così deciso da una parte le delocalizzazioni produttive dove il costo della mandopera è irrisorio e dove si può operare nel quasi totale disprezzo dell’ambiente e dei diritti, dall’altra il licenziamento in Usa e Nord Europa di migliaia di lavoratori per puntare sull’edilizia e sui prodotti per costruzione e abitazione. A farne le spese il settore vetro dove, guarda caso, sono impiegati tra Francia e Italia migliaia di lavoratori. La speculazione finanziaria e la forte riduzione del potere di acquisto dei salari sono le cause della crisi economica che produce tagli occupazionali e un arretramento dei diritti individuali e collettivi.

Le istituzioni locali non devono assistere passivamente ai tagli dei posti di lavoro. Chi delocalizza deve pagare un prezzzo economico e sociale altissimo per le sue scellerate scelte speculative.

Confederazione Cobas Pisa

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