Checkpoint-Duomo

Pisa, 10-3-09. A quasi una settimana dall’approvazione dell’ordinanza antiborsoni la situazione al Duomo è radicalmente mutata. La prima cosa che si nota da qualsiasi punto si acceda alla zona monumentale è il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine: tra vigili urbani, carabinieri, polizia, guardia di finanza, si possono contare circa una quindicina di automobili ferme a presidiare l’area. La seconda cosa che salta all’occhio è la totale “scomparsa” dei venditori ambulanti senegalesi e bengalesi che prima lavoravano qui.
Bisogna allontanarsi di molto da Piazza Manin, arrivando fino a Via Contessa Matilde, per incontrare alcuni dei ragazzi che prima dell’ordinanza lavoravano in Piazza dei Miracoli. Ci raccontano che in questi giorni la polizia ha fermato tutti i ragazzi di colore che passavano anche solo nei pressi della piazza, anche senza borsoni. Alcuni sono persino stati fermati dalle forze dell’ordine non appena scesi dall’autobus alla fermata adiacente Piazza Manin. Il rituale, rivolto solo a ragazzi di colore, è sempre lo stesso: “Dove vai? Ce l’hai i documenti? Di qui non puoi passare”. Persino nel parcheggio dietro le mura, in via Contessa Matilde, dove oggi i ragazzi si sono radunati per capire come reagire a questa situazione, per parlare, senza alcun borsone, ci sono due macchine dei carabinieri a presidiare e a intimidire chiunque si avvicini.
I ragazzi sono spiazzati, hanno paura che prima o poi la richiesta di esibire i documenti possa farsi più dura e sfociare in un fermo in Questura e in un foglio di via. È per questo che molti di loro non escono neppure di casa, sperando che il clima di questi giorni, pian piano si alleggerisca. Tutti i venditori “abusivi” sono infatti senza permesso di soggiorno e questo è l’unico motivo – Filippeschi lo sa bene – per cui svolgono questo lavoro precario e insicuro.
Ma da una settimana non gli è concesso di svolgere neppure questo lavoro, che fino a poco fa gli garantiva almeno un pasto al giorno e i soldi per l’affitto. Perciò, nonostante la paura di essere fermati, i ragazzi continuano in questi giorni a ritrovarsi per cercare collettivamente di organizzarsi per protestare contro il provvedimento del Sindaco che non solo vieta loro di vendere senza licenza, ma persino di circolare liberamente in città. Quasi che fosse illegale essere nero.
 
 Una Antirazzista
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