Kurdistan: “Rete di solidarietà con il popolo Kurdo” in Turchia durante il Newroz

Report delle delegazioni italiane "Rete di solidarietà con il popolo Kurdo" presenti in Turchia in occasione del Newroz e delle elezioni amministrative.
* Amed (Diyarbakir) Incontro con il Centro Culturale Dicle-Firat – 18 marzo

* Istanbul – Incontro con il Presidente del Partito della Società
Democratica (DTP) – 20 marzo

* Istanbul – NEWROZ – 21 marzo

* Sirnak – Newroz – 21 marzo

* Nusaibin – NEWROZ – 21 marzo
Centro Culturale Dicle Firat -Diyarbakir

La delegazione italiana presente a Diyarbakir ha visitato oggi il
centro culturale Dicle Firat e ha incontrato il direttore Mehmet
Takar, che ha passato 20 anni in carcere, e il musicista Farqin.
All’interno del centro svolgono attività culturali e organizzano
diversi workshop musicali, teatrali e di danza.
I corsi hanno una durata che va dai 3 ai 6 mesi, e coinvolgono circa
200 persone. I corsi vengono svolti in lingua curda, e dato che vivono
in questo paese ne organizzano anche in lingua turca.
Per i ragazzi di età inferiore non viene richiesto nessun tipo di
contributo economico, e il centro culturale non e’stato creato per
finalità di natura economica e gli insegnanti vi lavorano
gratuitamente su base volontaria.
Due mesi fa la polizia e’ intervenuta e hanno sequestrato senza
nessuna giustificazione ufficiale libri e pubblicazioni musicali. In
trecento hanno occupato il centro culturale Dice Firat e hanno
interrogato per diverse ore il musicista Farqin e le persone presenti.
Attualmente e’ in corso un procedimento penale e sono accusati di
riproduzione e trasmissione illegale di materiale musicale e
letterario.
Vivono in una terra importante che esprime una cultura ricca e
preziosa ma hanno a disposizione risorse e strumentazioni scarse.
Vivono un grosso dilemma inerente alla lingua, molte canzoni sono
state trasmesse sul canale autorizzato recentemente dal governo turco,
ma gli autori rimangono ancora in carcere e il governo può
interrompere quando vuole le trasmissioni.

Non credono a questo approccio della Turchia all’Europa e alcuni mesi
fa una trasmissione e’ stata interrotta durante un discorso
pronunciato da Ahmet Turk in lingua kurda.
Potete parlare la vostra lingua, potete cantare le vostre canzoni e
avere un canale, ma non potete avere un riconoscimento ufficiale sulla
vostra esistenza nella costituzione.
Gli attivisti del centro culturale sostengono il Dtp e a differenza
del partito svolgono un lavoro di carattere culturale.
A Diyarbakir le organizzazioni della societa’ civile sono connesse con
il Dtp anche se il partito svolge prevalentemente un lavoro a livello
politico sulla questione curda.
Circa l’82% delle persone votano per il Dtp anche se 150.000 persone
non votano perché per motivi economici e lavorativi risiedono in altre
città della Turchia.
In questo periodo verranno trasferiti a Diyarbakir oltre 10.000
militari che con la loro presenza e con il loro voto influenzeranno le
elezioni, come accaduto nel 1999, dove tra l’altro molti voti vennero
annullati.
La legge prevede uno sbarramento del 10% e la presenza di scrutatori
di partito e’ consentita ai partiti politici, ma al Dtp che ha eletto
i propri parlamentari attraverso liste indipendenti.

In Turchia ci sono 140.000 detenuti,10.000 prigionieri politici di cui
370 nella sola Diyarbakir.
Il governo turco continua a realizzare prigioni moderne in ogni città
per spaventare e tenere sotto pressione le popolazioni;Investe il 10%
nella sanità,il 10% nell’educazione e il 70% vanno alla difesa e alla
sicurezza.
Incontro Halil Aksoy, Presidente del DTP (Partito della Società
Democratica) di Istanbul, di A. Olivieri
"L’obiettivo del DTP e’ quello di allargare i confini
dell’amministrazione municipale alla partecýpazýone vera dei
cittadini; si vuole creare un sistema di democrazia partecipativa nei
quartieri della città. In Turchia, i comuni dipendono molto dalla
prefettura e dal governo centrale, non hanno alcuna autonomia: il DTP
intende modificare questo stato di cose. La differenza con gli altri
partiti sta appunto qui. Vogliamo introdurre il principio del
multilinguismo e della libertà di culto; vogliamo istituire centri di
solidarietà per le donne e i ragazzi; vogliamo avviare progetti con
l’Unione Europea a favore dei profughi di guerra. In buona sostanza,
vogliamo fare di Istanbul una città autogovernata e se il governo non
accetta, noi queste scelte le faremo comunque. Il nostro obiettivo e’
quello di creare un vero decentramento, con 20 – 21 regioni autonome
in Turchia, omogenee per sviluppo, lingua, culto… Oggi, c’e’ una
grande differenza tra Istanbul, che ha un reddito di 5 mila dollari
annui e, ad esempio, Hakkari, una delle città più povere della
Turchia, e non solo per reddito pro-capite.

In Turchia, continuano a
primeggiare le spese militari: altýssime spese per l’esercito, terreni
minati che nessuno si preoccupa di sminare, divieti drastici di
limitazione dell’allevamento e del turismo, molti nuovi profughi
che vanno ad ingrossare le baraccopoli già esistenti. Per noi Kurdi la
nostra terra e’ vietata a noi
stessi".
Resoconto della festa per il NEWROZ a Istanbul, A. Olivieri
Newroz piroz be!
Una grande festa dý Newroz si e’ svolta ad Istanbul, in un grande
spiazzo nel quartiere Kazlýçeþme. Almeno 500 mila persone hanno
riempito, fin dalle prime ore del mattino, l’area della festa, dopo
aver passato attraverso i controlli e le perquisizioni della polizia
in almeno tre check Point, dove non sono mancati momenti di tensione.
Tutt’intorno allo spazio della festa un enorme schieramento di
poliziotti, di blindati, di automezzi militari, che hanno contribuito
a bloccare le
strade. Ci sono stati anche tafferugli con diversi arresti. Ma
complessivamente tutto si e’ svolto nel migliore dei modi. Un colpo
d’occhio dal palco dava un’immagine entusiasmante della festa: un
mare di colori, le donne con i vestiti tradizionali rossi verdi e
gialli, i ragazzi che danzavano intorno ai fuochi della libertà,
slogan e immagini a favore del prigioniero di Imrali e dei martiri
della rivolta kurda, bandiere gialle del DTP ovunque, le due dita
della mano divaricate in segno di vittoria nel saluto dei resistenti
della montagna, la musýca dýffusa dalle grandi casse del palco e Rojda
che ha cantato le sue belle canzoni kurde. La delegazione italiana e’
salita sul palco, applauditissima, a portare i saluti all’immensa
folla radunata, con un breve messaggio: "Questo e’ un grande popolo
che vuole la pace e i diritti per tutti. Noi porteremo in Italia i
fiori di questa primavera e i colori della vostra terra. Výva la
libertà’, viva il DTP".
La parlamentare del DTP Emine Ayna ha detto che "le autorità turche
devono assumere il signor Abdullah Ocalan come un interlocutore per
risolvere la questione kurda.

La questione kurda non e’ una questione
culturale, ma e’ una questione nazionale e le questioni nazionali si
risolvono discutendo con i leader delle nazioni. In Sud Afrýca, questo
problema e’ stato affrontato e risolto discutendo con Mandela; se
volete risolvere la questione kurda, smettetela di chiamare terrorista
il sig. Abdullah Ocalan e discutete con lui. Il primo ministro Erdogan
– ha continuato – dice che non c’e’ una crisi economica in Turchia,
anche se abbiamo un livello di disoccupazione pari al 13% e con il 52%
del popolo che vive in condizioni di povertà. Forse, il primo ministro
non vive in questo Paese, penso che výva sulla luna!".
E’ poi intervenuta Sebahat Tuncer, anch’essa parlamentare kurda. Ha
detto: "Vi promettiamo che al prossimo Newroz non saremo più detenuti,
tutti noi vogliamo la soluzione della questione kurda, e questa
soluzione non sta a Washington ma ad Imrali e il signor Ocalan deve
essere l’interlocutore per risolvere tale questione".
La portavoce delle Madri per la Pace, Saadet Çaçan, ha detto che la
guerra continua, continua la guerra e continua a scorrere il sangue.
Noi madri diciamo: "Edi Bese! Ora Basta!"
Particolarmente toccante l’intervento dell’ex presidente dell’IHD,
Akim Birdal, candidato sindaco per il DTP alla municipalità di
Istanbul. Ha detto:
"Oggi voi siete qui, vi trovate sotto questo sole, un sole che
illumina tutto il mondo, senza distinzioni: questa e’ la giustizia del
sole. Siete un popolo che arriva dalle montagne, dai villaggi, dalla
lotta di Kawa.

Quando si dice Newroz, io mi ricordo la rivolta di
Batman, di Yuksecova. Il 30 marzo voi affermerete davanti al mondo la
vittoria degli oppressi. Oggi il nostro sole di Newroz illumina tutto
il Paese, oggi e’ anche il giorno internazionale della poesia: penso
all’importanza del sostegno dell’arte e della poesia nella lotta per
la libertà. Voglio citare due righe di una poesia di Nazim Hýkmet:
Voglio vivere libero come un albero
in fraternità con la foresta.
Questo e’ la nostalgia che sta in me
Oggi e’ anche la giornata mondiale della lotta contro il razzismo e
voi capite bene quali pesanti ricadute hanno razzismo e fascismo sui
popoli. Voglio rendere omaggio ad Hasan Ocak, uno dei tanti
‘desaparecýdos’, uscito dalla sua casa il 21 marzo 1995, non e’ più
rýtornato.
Noi siamo quelli che arriviamo dalle torture, dalle sparizioni, dalle
esecuzioni extragiudiziali, dalla forca: ma non abbiamo mai
dimenticato coloro che hanno lottato per la libertà e non li
dimenticheremo mai. Ora e’ il tempo di risolvere la questione kurda,
democraticamente e pacificamente. Voi vi ricordate Vedat Aydýn che e’
stato ucciso per aver parlato nella lingua kurda; noý veniamo da lì.
Ora voi parlate nella vostra lingua materna. Per risolvere questi
problemi, avete inviato 21 deputati ad Ankara, ma loro non sono
considerati interlocutori dal governo. Noi esýstiamo in Parlamento,
noi siamo la voce, la parola e la coscienza di voi tutti.
Voi dýte che il voto e’ il vostro onore.
Voi vendete il vostro onore? No, non lo venderete!
Voi voterete per la pace, per la fraternità.
Con questa speranza, vi saluto con tutto il mio cuore…
Newroz, Newroz pýroz be!"
La delegazione italiana a Sirnak
Circa 5.000 persone hanno riempito la piazza allestita per il Newroz a
Sirnak, cýttà del Kurdistan turco di 50.000 abitantý, situata nei
pressi del confine siriano ed irakeno a 1.300 metri e circondata da
alte montagne ancora innevate.
Una folla ondeggiante e coloratissima che non ha mai smesso di cantare
e ballare per oltre 5 ore. Gli sgargianti colori proibitý dell’
identità kurda: rosso, giallo e verde, si mescolavano
con le tante bandiere del DTP (Partito kurdo). Ai lati della piazza
striscioni con richieste di pace e liberta’ ma anche grandi foto delle
výttime della violenza dell’esercito turco uccise negli ultimý
anni.

Gli accessi alla piazza erano come sempre presidiati da
minaccýosi plotoni di polizia che
perquisivano le persone in entrata. Noi 9 membri della delegazione
italiana siamo anche stati
filmati uno ad uno. Sui tettý dei palazzi piu’ alti erano presenti
tiratori scelti ed agenti armati di lunghi teleobiettývi che
riprendevano ogni mossa dei manifestanti. Dal largo palco, allestito
sulle fondamenta di una casa in costruzione, si sono susseguiti gruppi
musicali kurdý provenienti anche dall’europa, intervallati da brevi
interventi delle autorita’ cittadine, fra cui il sindaco Ahmet Ertak,
e di esponenti della socýeta’ civile.
Grande emozione per la delegazione presente sul palco quando la
cantante Berývan Çaubella
ha intonato "Bella Cýao" in lingua kurda accompagnata dalla folla e
ancora emozione per il
caloroso applauso generale rivolto a noi ospiti italiani.
Numerosi i cori e gli slogans inneggianti alla liberta’ per Ocalan e
alla fedelta’ al PKK.
Moltissime le donne vestite con gli sgargianti abiti kurdi; bambini
ovunque, vivaci
e curiosi ci accompagnavano dappertutto. Un popolo straordinario con
un urgente bisogno
di liberta’.
La festa del Capodanno kurdo si é conclusa senza incidenti verso le 17.
21 marzo la celebrazione del newroz a Nusaybin: scontri con la polizia
e lacrimogeni
Fabio
Circa 20.000 persone a Nusaybin hanno celebrato il newroz. Plotoni di
poliziotti in tenuta antisommossa erano dispiegati ai lati del
piazzale dove si mescolavano tanti colori, suoni e una folla festante
e pulsante di vita al suono della musica di Agire jiyan.
Il newroz e’ stato aperto con l’intervento del Presidente del DTP
della regione di Mardin, mentre un enorme striscione raffigurante
l’immagine del presidente A. Ocalan sovrastava la folla presente.
Erano presenti: la sincada di Kiziltepe, il sindaco uscente di
Nusaybin Mehmet Tanhan e la candidata a sindaco
del Dtp Ayse Gokkan.
Dopo pochi minuti sono scoppiati tafferugli al lato sinistro del palco
grazie ad una provocazione e sono volati assi contro la polizia. La
situazione e’ rientrata dopo dieci minuti grazie all’intervento dal
palco del comitato organizzatore che ha richiamato tutti i presenti a
mantenere le calme e a continuare nelle celebrazioni.
La folla e’esplosa di gioia al saluto del sindaco uscente Mehmet
Tanhan, ringraziato con un’ovazione e applausi e durati molti minuti.
Sono inoltre stati ricordati Layla Zana e la stage di Halabja, inoltre
hanno segnalato le responsabilità dello stato rispetto alla gladio
turca Ergenekon.

La festa e’ continuata ininterrottamente tra canti, slogan e danze
fino ad un’ora dalla fine quando si sono verificati altri tafferugli,
cariche e lancio di sassi contro le forze di polizia per circa 30
minuti. Sono partite diverse cariche e la gente ha cercato di trovare
riparo all’interno delle transenne che delimitavano il palco, dove il
concerto era ancora in corso, nonostante gli inviti alla calma. Dopo
poco sembrava che la situazione fosse tornata alla calma e la polizia
stesse smobilitando. La folla che per ultima stava lasciando il
newroz, aveva imboccato la via principale per raggiungere il centro
cittadino, era pressata da un nutrito gruppo di poliziotti in assetto
antisommossa.
Siamo passati davanti alla vicina caserma della gendarmeria, dove
compagni del DTP avevano creato un cordone, una catena umana davanti
all’ingresso, per proteggere la folla e evitare l’uscita di ulteriori
blindati e forze di polizia. Poco più avanti, lungo i binari della
ferrovia che taglia in due la strada, si erano posizionati un
massiccio gruppo di poliziotti, si e’ verificato un fronteggia mento
con la folla che faceva ritorno a casa. Sono stati cantati slogan ed e
partita una fitta sassaiola. A quel punto sono stati sparati
lacrimogeni anche in diverse vie adiacenti. Una ragazza e’ rimasta
ferita ed e’ stata soccorsa dalla candidata del Dtp Ayse Gokkan
anch’essa ustionata dai lacrimogeni.

Siamo riusciti ad allontanarci
insieme in automobile e a raggiungere la sede del Dtp. Dopo un
bilancio sommario sembra che non ci siano feriti gravi negli arresti.
Almeno per il momento. La sera le celebrazioni sono continuate per
tutta la serata davanti alle sedi elettorali del dtp e in alcune vie
minori al buio. In una via buia si erano assiepate un centinaio di
persone che danzavano al ritmo di Oramar e che cantavano slogan.
Avevano acceso con il fuoco sul pavimento stradale diverse scritte
"Apo". Alle 22.00 la folla si e’ dileguata rapidamente al passaggio di
alcuni autoblindo nelle vie laterali.
da Nusaybin
Fabio

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