Nasce il Popolo delle Libertà

Silvio, Silvio, Silvio. I delegati lo invocano. "Non esagerate perchè la commozione a una certa età può fare male".
Berlusconi ringrazia per essere stato eletto e promette: "Cercherò di essere all’altezza, di non deludervi mai".
"Gianfranco ieri mi ha fatto un complimento, mi ha riconosciuto una lucida follia, senza la quale non sarebbe mai nato il Pdl. Lo ringrazio, anche perchè ha colto nel segno. Cita Erasmo da Rotterdam: la vera saggezza non è quella che scaturisce dal ragionamento, ma da una lungimirante follia".
 
26 gennaio 1994
Berlusconi legge dal suo primo proclama, quando voleva realizzare un’Italia giusta, prospera e serena, moderna, ed efficiente.
"Vi regalo – dice Berlusconi – la carta-pergamena del mio primo appello". E
inizia a rileggere sorridendo sul finale mentre scandisce le parole: "Dobbiamo costruire insieme un nuovo miracolo italiano".
L’appello e’ in una elegante edizione, rilegata in finta pergamena e stampata con caratteri medioevali, come le miniature pregiate dell’epoca, e’ stata distribuita in platea ai delegati.
Popolo delle Libertà, spiega: "Perchè la sovranità apaprtiene al popolo, perchè per il popolo vogliamo lavorare.
 
Libertà, il nostro valore di riferimento, la stella polare che ci guida. I nostri valori sono scritti chiaramente nella carta dei valori del parlamento europeo". Con buona pace di quelli che li chiamano "berlusconismo", sono i nostri valori che ci consentono di compiere in Italia, una rivoluzione: mettere la persone prima dello Stato".
"La sinistra è arretrata e faziosa e non fa opposizione al governo, ma al Paese".
Priorità: portare l’Italia fuori da questa crisi, una crisi opera di un virus che viene dall’America e ha colpito un corpo sano, quello del nostro Paese.
 
Un virus che è partito dalla finanza e ha colpito l’economia reale. Nessuno al mondo ha la ricetta per debellarlo. Il nostro governo ha agito per primo, abbiamo aumentato la fiducia, ci siamo comportati in modo saggio perchè abbiamo dato sostegno alle famiglie in crisi che in passato non avevano mai avuto attenzione dai governi della sinistra. Dobbiamo continuare così.
Economia sociale di mercato: la libertà di mercato si accompagna sempre al benessere del cittadino e alla sua liertà.
Il piano casa è dedicato ai giovani, alle giovani coppie. Il piano degli ammortizzatori sociali a quei giovani che rischiano di perdere il lavoro. Non si può parlare dei giovani e del loro futuro senza dire quello che vogliamo fare per la scuola e le università.
 
Tornano le 3 I
La scuola deve diventare un luogo di studio più vicino alla realtà. Gli istituti tecnici saranno più vicini al mondo del lavoro. Intanto l’inglese e poi lo studio di una seconda lingua straniera e i professori saranno reclutati in base alla loro capacità. La scuola pubblica sarà sostenuta, ma le famiglie devono poter scegliere di poter mandare i figli alle scuole private che vanno tutelate.
Università: chiuse le sedi distaccate, il corpo docente non deve essere una riserva per parenti e amici, borse di studio per i ricercatori.
L’altra metà del cielo
Esiste in Italia una questione femmminile. Il nostro governo da subito si è messo al lavoro per valorizzare le donne. La legge sulla violenza sessuale è un esempio concreto. Già varate 7 leggi in difesa delle donne. I governi della sinistra non ne hanno fatta nemmeno una.
 
L’ambiente
Ci ha scritto il presidente dgli Stati Uniti, abbiamo già dato il via libera affinchè avvenga al G20.
Per tutelare l’ambiente bisogna cominciare dai muri delle case e dei palazzi che non vanno imbrattati dalle scritte.
Cambiare l’Italia
Fin dal’inizio della nostra discesa in campo "cambiare l’Italia" è stata una missione che va oltre l’attività quotidiana del governo. Un grande movimento come il nostro non si accontenta dei successi ottenuti, il popolo della libertà ha su di sè il peso della conduzione del Paese. Dobbiamo opensare alle generaizoni future. L’opposizione lo capirà con concretezza e serietà se e quando cesserà di fare un passo in avanti verso il confronto e due indietro.
 
Ammodernare l’assetto istituzionale dello Stato
Ha citato Fini e il suo esempio del calabrone e della farfalla.Dobbiamo spiccare il volo, lo dobbiamo ai giovani che si sentono più farfalla che calabrone.
"Noi la riforma istituzionale l’avevamo gia’ fatta, completata nel 2005", ma "la sinistra, la stessa che oggi plaude alla richiesta di riforme, con un comportamento contraddittorio e irresponsabile di cui ancora oggi scontiamo le conseguenze, rifiuto’ di contribuire alla riforma, impedi’ di raggiungere la maggioranza dei due terzi del Parlamento, e promosse il referendum che aboli’ quella riforma". Lo afferma Silvio Berlusconi, dal palco delcongresso del Pdl.
Berlusconi vanta il "lavoro a tutto campo" fatto in quell’occasione: "Si interveniva su una cinquantina di articoli della Costituzione: devoluzione e Roma capitale, riforme gia’ riprese; riduzione del numero dei deputati e dei senatori, trasformazione in Senato federale; presidente del consiglio che diventava primo ministro con potere di nomina e revoca dei ministri e potere di scioglimento delle Camere; sfiducia costruttiva; norme antirbibaltone". Una riforma complessiva che "era ispirata alle democrazie di piu’ collaudata esperienza".
Non è più rinviabile la riforma dei regolamenti del presidente, bisogna rafforzare i poteri inesistenti del presidente del Consiglio.
 
Il federalismo farà pagare meno tasse
Il nostro federalismo, quello vero non quello falso della sinistra, servira’, a regime, a ridurre gli sprechi, i costi della politica, a razionalizzare e a tagliare le spese inutili. Servira’ ad abbassare le tasse ed e’ li che metteremo le risorse del federalismo".
Berlusconi ribadisce che "il federalismo non e’ un tributo alla Lega ne’ una mera redistribuzione di risorse".
Dopo il primo giorno di congresso siamo, secondo i sondaggi, al 44%.

Nasce ufficialmente al congresso della Fiera di Roma il Popolo della Liberta’

I 6mila delegati hanno infatti eletto per alzata di delega Silvio Berlusconi presidente del nuovo partito all’unanimita’. Al momento della proclamazione non era presente in sala il presidente della Camera Gianfranco Fini che, si è saputo dopo, ha seguito l’evento in tv a casa sua.
 
Tratto da Rainews24, 29 Marzo 2009
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