In data 3 Aprile è uscito il nuovo album di esordio del gruppo Sick Tamburo.L’album, “Sick Tamburo” appunto, che abbiamo appena ascoltato, è prodotto dalla famosa e coraggiosa, nonché lungimirante etichetta indipendente italiana: La Tempesta.
La Tempesta è un marchio di cui sembra ci si possa fidare, basti pensare alle loro produzioni diventate più famose, tra cui: Tre Allegri Ragazzi Morti, Moltheni, Teatro degli Orrori, Le Luci della Centrale Elettrica e gli indimenticabili ed esplosivi Uochi Tochi.
Il gruppo è composto da 4 personaggi, due dei quali arrivano direttamente dalla famosa formazione del gruppo cult della metà degli anni ’90, i Prozac+.
Di preciso i due sono, la bassista, che qui diventa “front-woman”, Elisabetta Imelio (Boom Girl) e l’ex leader dei Prozac, Gian Maria Accusani (Mr. Man), gli altri due sono rispettivamente, “Doc Eye” alla batteria e “String Face” al basso.
Impossibile vederli in faccia, tra maschere e passamontagna, ci sfuggono le rughe dei loro volti e ci sfugge il perché di una finta ricerca di anonimato.
Trovata dal gusto strettamente mediatico? Può darsi.
Il riferimento ai Prozac è comunque d’obbligo visto che molti dei loro pezzi, riportano alla memoria i vecchi cavalli di battaglia, anche se in chiave molto più moderna.
Infatti la musica dei Sick Tamburo è un intreccio di rock e elettronica, con molti suoni “analogici” e un continuo utilizzo di delay. Attraverso varie campionamenti e ritmi drum tipicamente elettronici, il quartetto propone una serie di pezzi, carini, ma non molto originali.Se prima era “Acida” ora è “Intossicata”, e “il mio cane a tre zampe”, così come molto altro, rimane in testa dopo il primo ascolto, ma sembra già sentito.
“Tocca 24-7”, di cui abbiamo potuto vedere pure il video, non è male, ma rimane sempre qualcosa che sembra confezionato per la nuova generazione, che come la precedente lasciatasi infuocare dai vari acido-acida, ha bisogno adesso di alcune sonorità in più, elettroniche. Diciamo che siamo nell’era del synth-pop, elettro-glam, elettro-pop, elettro-rock e elettro-indie, quindi la fase è tale per cui il mercato richiede delle sonorità, almeno apparentemente, più sperimentali. Aldilà di alcuni suoni ipnotici e voce minimal, il disco rimane comunque molto rock e molto orecchiabile.
Che dire? Non si vuole certo stroncare questo progetto agli esordi, adesso partirà il tour e lì ci sarà la prova del nove, la classica formazione – voce, basso, chitarra e batteria – rinforzata dall’utilizzo di campioni e loop dovrà sorprendere con un forte impatto scenico. Unico modo per sviare la mente da un pensiero fisso: non sarà mica tutta una trovata discografica tesa a fare “cassa”?
Contiamo di no, visto la fiducia verso la stessa etichetta che li produce.Un certo impatto guardando il video c’è di sicuro, speriamo sappiano divincolarsi anche in live, ma conoscendo i Prozac, non c’è da dubitare…
Anche il videoclip di, “il mio cane con tre zampe”, non stupisce molto.
La prima occasione per noi toscani per vederli dal vivo, potrebbe essere al Viper di Firenze il 22 maggio.
Comune denominatore di tutto il disco è la ripetitività ipnotica del cantato, oltre alle caratteristiche già espresse sopra. Basta sentire anche i pezzi meno lanciati del disco, come “Topoallucinazione”, “Dimentica” e il molto rock, “Prima che Muoia Ancora”. In alcune parti sembra di scorrere indietro nel tempo fino ai CCCP (in merito al tipico ipnotismo new wave).
A voi la visione del video:
Vinz
http://www.youtube.com/watch?v=jageMU4ygUc