La popolazione di Monterotondo Marittimo ha detto NO! all’inceneritore

Riportiamo di seguito il comunicato dell’associazione "GEO – Ambiente e Territorio" in merito al risultato del referendum che si è svolto a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto nei giorni 18 e 19 di Aprile. Il referendum con un esito quasi plebiscitario, ha bocciato la proposta di costruzione di un inceneritore nella zona, nonostante i tentativi di boicottaggio da parte dell’amministrazione comunale.

La popolazione ha detto 570 NO all’inceneritore!

Nonostante il forte boicottaggio dell’iniziativa da parte dell’Amministrazione comunale, ha vinto il buon senso e la responsabilità della popolazione.

Un diniego pressoché plebiscitario è l’esito del referendum svoltosi nei giorni 18 e 19 c.m. a Monterotondo Marittimo sulla realizzazione di un inceneritore di fanghi prossimo al paese. La schiacciante maggioranza di 570 voti contrari, contro i 17 favorevoli, ha concluso una vicenda che ormai si trascinava da parecchi mesi tra referendum si o no.
La consultazione popolare, prevista nel Piano Strutturale comunale e sbandierata nel programma elettorale 2004 della maggioranza, era stata dapprima elusa dall’Amministrazione, poi osteggiata in ogni modo, fino a costringere alla nascita di un “Comitato pro referendum”, alla raccolta delle firme, alla richiesta dell’indizione ed infine all’autogestione dell’iniziativa. L’impianto previsto, ancora in corso di Valutazione di Impatto Ambientale presso il competente ufficio della Provincia, prevede l’incenerimento di 30.000 tonnellate/anno di fanghi di depuratori dell’ATO allargato (Grosseto+Siena+Arezzo) e di 15.000 tonnellate/anno di massa vegetale, oltre ad elevati quantitativi di gas GPL, con una localizzazione inefficiente, una tecnologia inadeguata, elevate emissioni di inquinanti, la prossimità all’abitato e ad attività agricole di pregio (caseifici, salumificio biologico, imprese vinicole) e a numerosi agriturismi. Nel complesso un contesto assolutamente inadeguato sul piano socioeconomico e su quello ambientale, rispetto a metodi di smaltimento applicati altrove quasi ovunque per questi rifiuti, ossia:
fermentazione anaerobica, con produzione di biogas (metano) ed il successivo impiego per compostaggio. Una tecnologia a freddo, con molto inferiore investimento, con impatto ambientale minimo, senza trasporto su grandi distanze ma in prossimità dei depuratori. Che la popolazione di Monterotondo osteggi l’assurda ipotesi impiantistica non è difficile comprenderlo, e non solo per motivi di salute (ufficialmente classificato come “impianto insalubre di prima classe”), ma anche per la tutela dei propri interessi connessi alla perdita di valore delle proprietà e di tutti i prodotti agricoli qui attualmente commercializzati. Tra l’altro ben due precedenti tentativi di attività industriali basate sempre sui rifiuti qui hanno chiuso in passato con un buco di investimenti per almeno 18 milioni di euro, con perdite anche per l’Amministrazione comunale, oltre che per i contribuenti.
Iniziative che hanno portato solo inutile consumo di territorio, degrado, problemi agli abitanti, poche unità di lavoro precario ed in condizioni da terzo mondo. E si sa che non c’è due senza tre! Da molti anni la popolazione chiede invece a gran voce il rilancio delle terme su base innovativa, e con i 18 milioni di euro sinora gettati al vento si sarebbero realizzati almeno due stabilimenti termali, con sensibile occupazione, niente emissioni, ed una valorizzazione di tutto il territorio. L’Amministrazione comunale, nonostante una consulenza specifica di Nomisma (pagata 25.000 euro) è sorda e cieca verso questi modelli di sviluppo, forse per incompetenza nella materia, e continua ad invischiarsi in improbabili progetti industriali, fonti di fallimenti e di perdita di consenso popolare, come risulta evidente dall’esito del referendum! E non vale neppure l’adagio per cui “sbagliando si impara!”; qui, la madre dell’asino è sempre incinta!

Basteranno 570 NO a far cambiare rotta definitivamente all’Amministrazione circa gli impianti di incenerimento? Si accettano scommesse!
Monterotondo M. 20/4/2009

Per GEO – Ambiente e Territorio: Graziano Bianchi.

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.