La Comifar chiude gli stabilimenti di Pisa e Terni. In 72 senza lavoro. 14 a Pisa

In 14 rimarranno a casa a Pisa, 72 in Italia. Si estende la crisi del settore farmaceutico.
Anche se il Governo, tramite il suo Ministro Tremonti, rassicura sulle condizioni della finanza e sulla sua ripresa, continua l’emorragia di posti di lavoro su tutto il territorio nazionale. L’economia reale pagherà ancora per molto le acrobazie finanziarie di banchieri e speculatori.
La Comifar conferma la chiusura dello stabilimento pisano. La multinazionale tedesca della distribuzione farmaco chiuderà le filiali di Terni e Pisa, ed i reparti dei call center. Su 1600 dipendenti in Italia perderanno il posto in 72: a Pisa saranno in 14 a perdere il lavoro o a dover andare in pensione forzatamente (tramite ammortizzatori sociali). I sindacati non ce l’hanno fatta a fermare l’iter. Chiedono di far assumere i lavoratori nel magazzino di Pescia, ma l’azienda non ha dato risposte esaustive. Il 20 maggio decideranno cosa fare. Intanto, però, un altro pezzo dell’industria farmaceutica pisana chiude i battenti.
La Comifar ha un fatturato di 2.306 milioni di euro, e gestisce 24 magazzini in tutta Italia.
 
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