Con gli operai della Saint-Gobain: contro le colate di cemento.

Giovedì 7 maggio a partire dalle ore 15:30 davanti ai cancelli della Saint-Gobain. Riceviamo e pubblichiamo: In questi ultimi mesi nella provincia di Pisa abbiamo assistito alle decisioni unilaterali delle aziende che con la scusa della crisi stanno di fatto procedendo a profonde riorganizzazioni che nei fatti significano licenziamenti, cassa integrazione, aumento dei carichi di lavoro, riduzione dei diritti per i lavoratori. E’ il caso della Continental, poi della Piaggio ed ora della Saint-Gobain. Le ultime dichiarazioni dell’azienda cercano di tranquilizzare gli operai e la città: faremo gli investimenti. Sono mesi che la multinazionale dichiara di avviare dei provvedimenti a favore dell’occupazione e poi fa esattamente l’opposto.
Ad oggi l’unica cosa certa è che ci saranno 67 esuberi, che il forno Float verrà spento tra meno di due mesi con conseguente cassaintegrazione di decine di operai e che non vi è una data per la ricostruzione del nuovo forno. La realizzazione di un nuovo Float è l’unica cosa che garantirebbe gli attuali livelli occupazionali ed un futuro dello stabilimento pisano, tutto il resto è fumo negli occhi. Per cui occorre non farsi prendere dal facile ottimismo, ma al contrario incalzare l’azienda tramite la mobilitazione ed il sostegno alle lotte che i lavoratori della Saint-Gobain hanno intrapreso in questi giorni.
La motivazione addotta dall’azienda per cui non potrebbe fornire una nuova data per il nuovo float a causa della crisi è una falsa giustificazione che va smascherata: al contrario il rallentamento del mercato del vetro a seguito della crisi dei settori trainanti (auto, edilizia, fotovoltacio, etc..) offre oggi l’opportunità per sospendere senza danni la produzione per il periodo necessario per la costruzione del nuovo Float: così da essere in grado di presentarsi al massimo livello produttivo e con le adeguate strumentazioni alla ripresa. La realtà è che a Pisa oggi sono a rischio più di 400 posti di lavoro e se gli accordi del 2007 non verranno rispettati alla città rimarrà solo unna grande speculazione immobiliare che ha consentito alla Saint-gobain e ad alcuni imprenditori di incassare milioni di euro.
Per i cittadini resta solo la disoccupazione, il cemento ed una progettazione urbanistica che peggiorerà la qualità della vita nel quartiere di Porta a Mare. Ed anche su questo il Comune deve essere chiamato alla propria responsabilità per quanto concerne il rispetto degli accordi. Da parte nostra siamo con i lavoratori e le lavoratrici della Saint-Gobain e con tutti quelli dell’indotto ( da quelli della CRM, a quelli di tutte le altre ditte e cooperative che lavorano per lo stabilimento di Porta a Mare)il cui futuro è ancora più incerto.
Per questo sosteniamo le loro mobilitazioni e per questo saremo giovedì 7 maggio a partire dalle ore 15:30 davanti ai cancelli della Saint-Gobain per esprimere la nostra solidarietà, e sostenere la loro lotta 
Rebeldia
Rifondazione comunista Pisa
Confederazione Cobas Pisa
Sinistra critica Pisa
Comunisti italiani Pisa
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